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Questo cranio in foto appartiene alla specie ๐™ˆ๐™ฎ๐™ค๐™ฉ๐™ง๐™–๐™œ๐™ช๐™จ ๐™—๐™–๐™ก๐™š๐™–๐™ง๐™ž๐™˜๐™ช๐™จ, anche conosciuta come 'capra balearica delle caverne'

CAPRINAE

Mattia Papร ro

11/21/20242 min leggere

Appartiene alla sottofamiglia Caprinae, e visse sulle isole di Minorca e Maiorca, fino a 5000 anni fa. E' abbastanza particolare, morfologicamente parlando:

  • Le orbite oculari non sono rivolte ai lati, come nella maggior parte degli erbivori, ma frontalmente. Sostanzialmente, ci indica che questa specie possedesse una visione stereostopica;

  • Erano presenti due incisivi sulla mandibola a crescita continua, molto simili a quelli dei lagomorfi. Mancano sulla mascella;

  • Le "corna" ossee erano presenti sia sugli individui maschili che femminili.

Sostanzialmente, non era un animale mastodontico in quanto era alto mezzo metro al garrese, e pesava all'incirca 70 kg (pesava comunque meno di me!). Di certo, non era un animale estremamente agile, anche perchรฉ gli arti risultavano essere corti, ma questa "conformazione fisica" non risultava essere svantaggiosa in quanto i predatori sulle isole erano assenti. Diciamo, รจ un classico adattamento di un vertebrato insulare, in quanto vengono selezionati organismi con dimensioni corporee molto piรน ridotte rispetto ai 'parenti' piรน stretti, che vivono in terre continentali.

La particolaritร  รจ che questo animale non era un brucatore, nonostante i suoi antenati siano stati proprio animali brucatori (filogeneticamente parlando, anche grazie a studi sul DNA, risulta essere molto piรน vicino agli ovini, come il genere sardo Nesogoral del Plio-Pleistocene).

L'antenato comune, tra Myotragus e Nesogoral, colonizzรฒ la Sardegna e l'isola di Maiorca circa 6 milioni di anni fa, in un periodo in cui il Mediterraneo si prosciugรฒ ed assomigliรฒ di piรน ad una distesa di sale, che permise il collegamento diverse terre( interrotti, poi, con la riapertura dello Stretto di Gibilterra, isolando una grande quantitร  di specie). Questo fenomeno รจ conosciuto come 'crisi di salinitร  del Messiniano.

Le isole Baleari erano praticamente ricoperte per intero da una fitta vegetazione boschiva, e le zone prative erano praticamente assenti; in questi boschi, quindi, il Myotragus si muoveva solitario od in piccoli gruppi.

Non si conosce molto sulle abitudini riproduttive di questa specie: nel 1999, nella zona nord occidentale di Maiorca, venne rinvenuto uno scheletro completo di un cucciolo nato da poco. Dagli studi condotti su questo scheletro, si รจ notato che i cuccioli nascessero giร  ben formati ed abbastanza grossi rispetto alla madre, e probabilmente potevano camminare giร  poco dopo la nascita. Sembra che la maturitร  sessuale giungesse abbastanza presto, all'incirca ad un anno o due d'etร . Essendo quello mediterraneo un clima stagionale, รจ probabile che la riproduzione seguisse dei cicli, con un periodo degli amori ed uno delle nascite; tuttavia, รจ probabile che a quei tempi tali differenze stagionali non fossero cosรฌ marcate, ed รจ quindi molto arduo tracciare un profilo preciso del periodo riproduttivo di questa specie.

Il nome "capra delle caverne baleari" potrebbe dipendere, con molta probabilitร , dall'arrivo dell'uomo durante il neolitico. Sostanzialmente, la popolazione si ridusse drasticamente, e i pochi individui si 'salvarono' vivendo nelle caverne. Inoltre, sono stati trovati resti di questa specie 'rimaneggiati', come le corna smussate e segate, e molti altri segni che indicano un atto di 'addomesticazione dall'uomo'. Ma la probabile lentezza dei ritmi riproduttivi non avrebbe permesso di far sviluppare questa specie in cattivitร .

Il declino avvenne anche in modo indiretto da parte di Homo sapins, in quanto l'uomo introdusse animali alloctoni e domesticati come il cane, il maiale, le mucche che competevano con il genere Myotragus per il cibo, o perchรฉ predati (l'introduzione di potenziali predatori sono estremamente pericolosi per animali che vivono isolati).

La foto del cranio รจ stata scattata presso il Museu de Ciรจncias Naturals de Barcelona.