Evolution never sTOPS!
Anche altri primati condividono alimenti fermentati
Condividere alimenti fermentati potrebbe essere un comportamento molto antico
NOTIZIE EVOLUTIVE SUI PRIMATIANTENATO COMUNE 𝙋𝙖𝙣-𝙃𝙤𝙢𝙤: IL POSSIBILE IDENTIKIT
10/25/20253 min leggere
Bere e fermentare bevande alcoliche potrebbe essere una caratteristica unica della nostra specie, basti pensare a tutte le testimonianze storiche in nostro possesso. In realtà esistono anche pubblicazioni che attestano che alcune popolazioni del Paleolitico superiore conoscessero questi processi. Ma in realtà si tratterebbe di un carattere molto antico (il consumo di alimenti fermentati si intende), forse tipico dell’antenato comune Pan-Homo (e anche oltre), che in qualche modo si è preservato nel corso dei milioni di anni. Ma andiamo con ordine.
L’uso di queste bevande fermentate non è casuale perché questa tipologia di comportamento ha permesso alle varie popolazioni di consolidare e rafforzare i legami dal punto di vista sociale, senza dimenticarci dei benefici dal punto di vista nutrizionale.
Come riportato da questa ricerca, la mutazione dell’enzima alcol deidrogenasi (ADH4) era presente nell’antenato comune delle cosiddette “grandi scimmie”. Questa mutazione, in pratica, permette di metabolizzare l’etanolo, quindi esiste la possibilità che questi antichi primati si alimentassero di alimenti fermentati.
I primati studiati sono stati gli scimpanzé, per la precisione Pan troglodytes verus, conosciuto anche come scimpanzé occidentale della Cantanhez National Park, Guinea-Bissau. L’altro soggetto di studio è la Treculia africana, caratterizzata da grandi frutti pesanti un bel po’ di kg, che maturano e poi fermentano in modo naturale quando si staccano dall’albero e cadono al suolo.
I risultati sono decisamente interessanti:
circa l’86% dei frutti che sono stati analizzati contenevano etanolo, con i frutti più maturi che possedevano una media decisamente più alta rispetto a quelli attaccati agli alberi. Quindi l’etanolo aumenta con la maturazione del frutto;
nel periodo dedicato a questa ricerca si sono contati circa 70 eventi legati all’alimentazione, cioè a scimpanzé che si sono “soltanto” nutriti di ciò, e una decina di comportamenti legati alla condivisione. Gli individui coinvolti sono giovani e adulti, sia maschi che femmine, e circa il 90% dei frutti condivisi contenevano etanolo. Di questi è importante sottolineare che 9 eventi su 10 sono stati eventi di “sharing passivo”, cioè di individui che, volenti o nolenti, hanno condiviso i frutti, e si conta quindi 1 evento più diretto, cioè il passaggio del frutto alla bocca. Inoltre, 7 eventi su 10 sono stati caratterizzati dalla scelta diretta degli scimpanzé nei confronti di un frutto fermentato rispetto a uno non fermentato;
dal punto di vista comportamentale ciò sottolinea che esiste una certa preferenza per i frutti fermentati, suggerendo che l’etanolo potrebbe avere un valore e un significato sia dal punto di vista sociale che nutrizionale. Questo perché i frutti fermentati sono in genere più accessibili e più morbidi, e il dispendio energetico è davvero basso. I benefici invece sono alti perché il contenuto di vitamine sarebbe più alto e ciò permetterebbe una migliore e più facile digestione. Senza contare che i frutti grandi, quindi quelli che sono difficili da mangiare singolarmente, favoriscono le interazioni sociali e la condivisione.
dal punto di vista evolutivo la questione si fa interessante. Si tratta, in primis, della prima documentazione di condivisione di frutta, o comunque di alimenti caratterizzati dalla presenza di etanolo, nelle “grandi scimmie” e ciò suggerisce che l’etanolo possa essere stato importante sia nell’evoluzione umana (quindi nel lignaggio a cui appartengono ominini quali Australopithecus, Paranthropus, Orrorin ecc.) che in antichi ominini attribuiti al genere Homo. Non si tratterebbe quindi di un comportamento acquisito recentemente dalla nostra specie, ma potrebbe essere stato un comportamento trasmesso di generazione in generazione ai vari lignaggi.
questo comportamento nell’uomo lo si osserva quando si preparano banchetti o quando si beve birra o bevande alcoliche in compagnia. A parte che anche la birra è fermentata, così come tanti alimenti che si consumano nei momenti di convivialità, questo comportamento è estremamente simile alla condivisione di cibo fermentato dagli scimpanzé, svolgendo un ruolo nel rafforzamento dei legami sociali.
naturalmente esistono dei limiti: infatti si tratta di 10 eventi osservati, quindi per arrivare a una conclusione ci vorrà tempo. Mancano tantissimi dati sia dal punto di vista genetico che per ciò che concerne la kin selection, un meccanismo evolutivo legato alla condivisione: si parla di ciò quando un parente stretto rinuncia a una determinata risorsa aiutando un parente stretto, favorendone così la possibilità di riprodursi, ecc. Questo è un aspetto davvero importante da studiare. Inoltre, non è ancora ben chiaro se il consumo di etanolo sia incidentale o intenzionale.
Fonti: Bowland A.C., Bersacola E., Ramon M., Bessa J., Melin A.D., Carrigan M.A., Harrison X.A., Hockings K.J. (2025). Wild chimpanzees share fermented fruits. Current Biology, 35: R273–R280.
Esplora il mondo delle Scienze Naturali, della Paleontologia, della Genetica e di tante altre fantastiche branche scientifiche.
Articoli
©2025 – All rights reserved | Le immagini presenti su questo sito provengono dal sito stesso (Unsplash), da Pixabay e Pexels (licenza stock free), da Canva (con licenza in abbonamento) e dalle ricerche citate, sempre accompagnate da primo autore e anno.
