Evolution never sTOPS!

Antiche tracce umane in Brasile
Questa scoperta amplia le nostre conoscenze sull'arrivo del Sapiens in America e Sudamerica.
𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 ARRIVA IN AMERICA
11/16/20251 min leggere
Sicuramente, dopo i dinosauri, in linea generale gli animali più famosi sono quelli della cosiddetta megafauna, animali abbastanza grandi che alla fine del Pleistocene, che sia per via di cambiamenti climatici e cambiamenti ambientali ma anche per l’influenza umana, è pian piano scomparsa. E la domanda che ci si pone è se effettivamente l’uomo abbia avuto un ruolo nell’estinzione della megafauna.
I dati raccolti in Brasile sono molto interessanti. Ci troviamo nelle grotte del Vale do Ribeira de Iguape, e qui è stato scoperto che megafauna ed esseri umani convissero proprio con l’estinta megafauna, soprattutto grazie ai resti del genere Toxodon. I fossili sono stati raccolti negli anni ’80 e, grazie a tecniche odierne, è stato possibile individuare incisioni compatibili con l’azione di strumenti litici. E ciò suggerisce che questi resti furono modificati in modo intenzionale dall’uomo ed esitati probabilmente come oggetti rituali o come ornamenti. Ciò è importante in primis perché è raro trovare tracce di occupazione umana antiche più di 10.000 anni.
I denti analizzati, come detto prima, appartengono a due specie di toxodonti come Toxodon platensis e Mixotoxodon larensis, che provengono da Abismo Ponta de Flecha, Abismo do Fóssil e Abismo do Juvenal. Questi animali appartenevano al gruppo dei Notoungulati, grandi erbivori nativi del Sud America vissuti fino a circa 11.700 anni fa.
Vediamo brevemente un po’ di risultati:
-i denti di T. platensis presentavano incisioni compatibili con strumenti litici preistorici, eseguite dopo la morte dell’animale. È il primo caso documentato in Brasile di manipolazione umana su resti dentali di megafauna pleistocenica.
-tutti gli esemplari provenienti dall’Abismo Ponta de Flecha mostravano ipoplasia dello smalto, un difetto nella formazione dentale causato da stress fisiologico, probabilmente dovuto a periodi di scarsità alimentare o a rapide variazioni climatiche nel Pleistocene.
-uno dei fossili attribuiti a Mixotoxodon larensis rappresenta il ritrovamento più meridionale noto per questa specie, ampliandone l’areale conosciuto.
Fonte: Costa, P. R. de O., Chahud, A., & Okumura, M. (2024). Analysis of dental and osteological elements of Toxodontidae (Mammalia, Notoungulata) from Late Pleistocene–Holocene deposits of the Ribeira of Iguape Valley, southeastern Brazil. Revista Brasileira de Paleontologia, 27(4), e20240424.
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