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Che ambiente avremmo incontrato qualche millennio fa sull'isola di Stromboli?

Ricostruzione paleoambientale del villaggio preistorico di San Vincenzo-Stromboli (Bronzo medio)

PALEOPALINOLOGIA: STUDI E RICERCHE

Mattia Papàro

11/17/20242 min leggere

I vulcani sono delle straordinarie strutture conosciute per la loro capacità distruttiva. Allo stesso tempo, l'uomo ha sempre vissuto in prossimità dei vulcani da tempo immemore, basti pensare che le prime specie del genere Homo e le australopitecine trovarono riparo, vissero e si svilupparono nella zona del Ryft Valle, in Africa. La vegetazione nei pressi di un vulcano è davvero rigogliosa, e coltivare ed allevare nei pressi di un vulcano non può che portare benefici. Sempre se si vive con le dovute precauzioni e si convive con questi giganti infuocati.

Nel 1980 venne trovato sull'isola di Stromboli (Isole Eolie), uno dei vulcani più attivi del Mediterraneo che dà anche il nome ad un tipo di eruzione(stromboliana), il Villaggio di San Vincenzo, un insediamento preistorico.

Questo villaggio risale all'età del bronzo medio (2300-1500 a.C.) ed è caratterizzato da una cultura di tipo Capo Graziano (I e II) con alla base una produzione di ceramica, caratteristica di un'altra isola eoliana: Filicudi. Questa informazione ci indica che la ceramica trovata sull'isola proveniva da altre isole dell'arcipelago, ed era esportate attraverso scambi commerciali molto attivi in giro per la Calabria, la Sicilia e il Mar Egeo). Le capanne avevano una struttura ovale, realizzate in blocchi di pietra lavica.

Tracce di presenza antica dell'uomo risalgono fino all'età romana.

Il villaggio sorgeva in una posizione strategica: la posizione nord-orientale alle pendici del vulcano permetteva di avere una buona visuale sia dello Stretto di Messina, sia dell'arcipelago flegreo.

Nel 2012 è stato pubblicato uno studio che ha preso in esame pollini fossili, che hanno aiutato a capire un po' la vita degli abitanti dell'isola e di come si sia modificata la vegetazione.

Sono stati identificati circa 30 taxa: negli strati più interni le piante erbacee prevalgono su quelle legnose (Salix, Sambucus nigra), mentre sugli strati superficiali si inverte. Questo ci dà informazioni sul paleoambiente: nell'età del bronzo la copertura boschiva costituita da alberi/arbusti bassi era bassa nel sito, quindi era molto diradata o si trovava fuori dal villaggio ed era composto da querce caducifoglie, ginepro, e pochi elementi termofili come olivo erano presenti in basse percentuali. Quindi, in linea di massima, si può dire che l'ambiente dell'isola nell'età del bronzo appare deforestato.

Alberi igrofili come i salici, e le erbacee idrofite come le ninfee, segnalano la presenza di acqua dolce. Tuttavia, conoscendo la conformazione dell'isola, l'accumulo di acqua era piovana.

È poco rappresentato l'olivo (Olea europea) nei campioni, quindi l'aumento di olivi sarebbe avvenuto solo successivamente all'età del bronzo medio, dovuto ad attività antropica e all'aumento delle temperature climatiche. Nonostante l'agricoltura fosse già ampiamente diffusa ovunque, sull'isola nell'età del bronzo non sono state trovate tracce di polline di cereali, a differenza di come accadde in periodi recenti fino agli anni '80, prima che l'economia dell'isola basata sull'agricoltura si basasse quasi ed esclusivamente sul turismo.

Sono presenti, però, tracce di pollini di specie vegetali legate al pascolo (come il trifoglio-Trifolium) concludendo che la paleoeconomia del villaggio era basata sulla pastorizia.

Fonte immagine: Pixabay

Fonte testo: Assunta Florenzano, 2012: Palinologia applicata al sito di San Vincenzo - Stromboli (Bronzo Medio) per uno studio di ricostruzione archeoambientale. Atti del VII Convegno Nazionale di Archeometria (AIAr).