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Che cos'è il DNA antico?

Quando un organismo muore, anche se per poco tempo, le tracce di DNA e di altre molecole possono preservarsi per un certo periodo di tempo.

DNA ANTICO: INTRODUZIONE

Mattia Papàro

11/8/20241 min leggere

Con DNA antico, o aDNA, si indica una qualsiasi traccia di DNA proveniente dai resti di un organismo ormai morto, o in casi eccezionali anche sulle tracce fossili. Questo perché tracce di DNA possono sopravvivere per migliaia di anni, anche fino a 500-700 mila anni(Le proteine anche un po' di più e se ne occupa la paleoproteomica).

Ma quello che troviamo non è più il DNA originario dell'organismo, di quando era in vita, perchè con la morte dell'organismo le cellule si disgregano e il DNA non è più protetto. Infatti, anche solo dopo 100 anni, il DNA originario endogeno corrisponderà a circa l'1%, o anche meno, mentre nei denti e nella rocca petrosa(una porzione dell'osso temporale) anche fino al 20%. Diminuiscono le dimensioni delle molecole di DNA e le estremità di queste molecole subiscono modificazioni, si degradano. La degradazione può avvenire per attività degli enzimi che lavorano indipendentemente e non più sotto il controllo cellulare, per attività microbica, per variazioni del PH, per l'azione dell'ossigeno, per la temperatura ecc...

Uno dei cambiamenti più significativi è la trasformazione della Citosina in Uracile (che di solito sostituisce la Timina). Altri cambiamenti sono la comparsa di siti in cui non sono presenti basi azotate e la modificazione di pirimidine e residui glicosidici.

Esistono due approcci per studiare il DNA antico. Con la PCR(Per gli amici Polymerase Chain Reaction) o Reazione a catena della polimerasi che moltiplica, amplifica i frammenti degli acidi nucleici. Si otterranno, così, tante copie del frammento di acido nucleico di nostro interesse in quanto il quantitativo di acidi nucleici presenti nell'aDNA non è sufficiente per uno studio completo. Con NGS che amplifica e sequenzia simultaneamente numerose regioni del DNA.