Evolution never sTOPS!

Come si sopravviveva al freddo 400.000 anni fa circa senza fuoco?

A quei tempi, alcuni periodi erano insostenibili dal punto di vista climatico. E proteggersi dal freddo non era così scontato.

IL GENERE 𝙃𝙤𝙢𝙤

9/14/20252 min leggere

Lo so, sembra un post ovvio, ma ogni ricerca che restituisce dati interessanti merita di essere trattata. I ricercatori in questione hanno cercato di capire come alcuni ominini vissuti tra i 125.000 e i 780.000 anni circa, abbiano potuto sopravvivere al freddo, analizzando la componente fisiologica di questi antichi umani. Il periodo citato poc’anzi, soprattutto per quanto riguarda l’Europa, era caratterizzato da diverse fasi glaciali, e ci si chiede come questi antichi umani abbiano sopportato il freddo, non solo quello derivante dalle glaciazioni ma anche quello che si presentava in periodi più miti e in luoghi relativamente più temperati, come la penisola Iberica (soprattutto nel famoso sito di Atapuerca).

Sono state stimate le temperature di 68 siti abitati tra i 470.000 e i 360.000 anni circa, e anche i periodi interglaciali erano caratterizzati da inverni freddi, raggiungendo anche gradi sotto lo zero. La particolarità di questi siti è che non sono state trovate molte tracce di focolari; pertanto, i ricercatori pensano che gli ominini della penisola iberica non utilizzassero il fuoco per riscaldarsi. Forse perché hanno “dimenticato” come fare, o non trovavano il materiale apposito, oppure (più semplicemente) non si sono preservati nei sedimenti gli antichi focolari di questo periodo.

Quindi, come ci si riscaldava senza fuoco? Il nostro metabolismo ci permette di sopravvivere a certe temperature, anche se c’è un limite a tutto ciò, soprattutto quando veniamo esposti al freddo, specialmente di notte. Di notte, il nostro corpo fatica a termoregolarsi. La situazione, sempre in assenza di fuoco, poteva risolversi così: ci si copriva con le pellicce, si dormiva vicini gli uni agli altri e riparati dal vento, e in questo modo si riusciva a resistere alle temperature esterne (ed estreme). La componente sociale ha giocato un ruolo fondamentale in quanto, anche per non disperdere il calore, si dormiva vicini.

È stato utilizzato un modello matematico che simula la perdita di calore durante il sonno, e ciò è stato applicato sia a individui maschi che femmine del sito di Sima de los Huesos ad Atapuerca (Burgos). Sono stati valutati gli effetti isolanti di una pelliccia, dello spesso strato di grasso sottocutaneo e della produzione di calore interno attraverso il metabolismo, oltre alla perdita dovuta al vento. Insomma, “l'unione fa la forza” e ciò ha permesso agli antichi ominini iberici, in condizioni in cui non fosse possibile produrre il fuoco, di sopravvivere al freddo.

Fonte: Jesús Rodríguez, Christian Willmes, Ana Mateos, Shivering in the Pleistocene. Human adaptations to cold exposure in Western Europe from MIS 14 to MIS 11, Journal of Human Evolution, Volume 153, 2021, 102966, ISSN 0047-2484