Evolution never sTOPS!
Dove e quando si รจ originato l'antenato comune tra i lignaggi del Sapiens e del Neanderthal?
SI sa ancora poco dell'antenato comune Sapiens-Neanderthal. Ci sono candidati validi, come ๐๐ค๐ข๐ค ๐๐ฃ๐ฉ๐๐๐๐จ๐จ๐ค๐ง ed ๐๐ค๐ข๐ค ๐๐๐๐๐๐ก๐๐๐ง๐๐๐ฃ๐จ๐๐จ. Ora si sa qualcosa in piรน sul suo probabile luogo d'origine.
L'ANTENATO COMUNE SAPIENS-NEANDERTHAL: UN POSSIBILE IDENTIKIT
9/3/20254 min leggere
Senza prove fossili, non รจ mai stato possibile capire dove e quando effettivamente si fosse originato l'ultimo antenato comune tra questi due lignaggi, ed รจ importante sottolineare il termine "lignaggio":
una biforcazione, o meglio una divergenza, ha dato origine a una popolazione che si รจ differenziata in Neanderthal e Denisova;
l'altra ha dato origine a Homo sapiens e alla probabile specie cinese datata 300.000 anni fa circa (ne ho parlato qualche giorno fa. Trovate il link nel testo).
Mi ricollego proprio a quest'ultima scoperta in quanto, proprio grazie ad essa, risulta essere piรน salda la possibile origine non africana dell'ultimo antenato comune tra i lignaggi sapiens e Neanderthal. Per semplificare il discorso, partiamo in primis dicendo che l'evoluzione (cambiamento) รจ un processo continuo: le popolazioni mutano da generazione in generazione e, se da una popolazione se ne distacca un'altra e non vi รจ piรน la possibilitร di incroci, le stesse saranno caratterizzate da mutazioni (casuali) o caratteristiche uniche di ogni gruppo. Insomma, una grande popolazione (LCA, l'antenato comune) si รจ divisa nei due lignaggi.
Fatta questa premessa, possiamo passare al discorso vero e proprio. Giร un paio di anni fa si ipotizzava una possibile origine di questo LCA fuori dall'Africa, mentre alcune popolazioni (come quelle che daranno origine al sapiens) migrarono di nuovo in Africa ed altre si diffusero tra Europa (Neanderthal) ed Asia (Denisova e la possibile nuova specie "gemella" del sapiens). Sono state fatte molte analisi paleogenetiche, e ciรฒ che si capisce รจ che questo antenato comune visse nel Pleistocene Medio. Grazie ai dati osservati da Homo antecessor, si capisce che quest'ultima specie possiede alcune caratteristiche tipiche di questo probabile LCA: il cranio possiede caratteristiche "a mosaico", nel senso che sono presenti sia caratteri derivati (recenti) che primitivi (antichi), ma non si sa molto sulla dentatura nella documentazione fossile africana, e ciรฒ avrebbe aiutato molto a "risolvere questo caso".
Comunque, non si esclude che quest'antica popolazione si sia originata in Africa. Infatti, le popolazioni piรน antiche che presentano caratteri moderni si trovano in Africa e sono databili almeno a circa 230 ka (Kibish 1) o a circa 300 ka se includiamo gli esemplari di Jebel. Insomma, i fossili indicano che la prima presenza del sapiens avvenne nel continente africano. Il record fossile รจ relativamente scarso (non assente), e non esiste nessuna documentazione che possa sostenere la divisione delle varie popolazioni da cui si diversificheranno i vari lignaggi durante il Pleistocene Medio e Superiore.
I fossili africani del Pleistocene Medio, dipendentemente dal contesto e dalle varie interpretazioni, come nel caso di Homo erectus ed Homo ergaster, in assenza di caratteri tipici di queste ultime due specie citate, vengono definiti come Homo heidelbergensis, Homo rhodesiensis e Homo bodoensis (anche se quest'ultima, come Homo longi, non ha una grossa valenza dal punto di vista filogenetico). Tralasciando i vari nomi, nessun ricercatore ha mai al momento rinvenuto morfologie o caratteri tipici della nostra specie, che possano in qualche modo far pensare che una di esse sia la diretta antenata della nostra specie. Solo in Homo antecessor (850 mila anni circa) troviamo alcune caratteristiche tipiche del Neanderthal che aiutano in qualche modo a "predire" la morfologia dell'ipotetico LCA:
la porzione mediana della faccia moderna;
la dentatura sarebbe quella tipica dei moderni neanderthaliani.
Tralasciando il problema morfologico, ciรฒ che comunque mette d'accordo un po' tutti รจ il ruolo che svolse il Levante nel passaggio di varie specie dall'Africa verso gli altri continenti (e viceversa). Infatti, studi paleoambientali e paleoclimatici affermano che questa regione abbia mantenuto nel corso del tempo condizioni climatiche stabili tali da consentire alla "popolazione madre" di poter vivere in quelle zone senza molte difficoltร . Insomma, da lรฌ si sarebbero poi distaccate geograficamente varie popolazioni che hanno portato alla comparsa dei due lignaggi in questione. In generale, il Levante permise una sorta di continuitร faunistica tra Africa e Asia sudoccidentale in periodi ben specifici del Pleistocene.
Da qui ci ricolleghiamo a questa seconda ricerca che fa un po' il punto della situazione sul Levante (e non solo!). Negli ultimi anni sono state portate alla luce sempre piรน prove di un nostro precoce arrivo in Europa, e ciรฒ sarebbe proprio dovuto al corridoio levantino che ha facilitato il passaggio di specie dall'Africa all'Eurasia (e viceversa) dal Pleistocene Medio. Il deserto del Sahara sembrava essere una barriera geografica molto imponente, tale da non permettere nessun tipo di passaggio a nessun animale, eppure in piรน occasioni il Sahara (tra il MIS 5 e il MIS 11) รจ stato caratterizzato da episodi "umidi" su larga scala, come testimoniano i sedimenti lacustri del bacino Fazzan, nel sud-ovest della Libia. Insomma, il Sahara non era una barriera ma un validissimo passaggio tra il nord e il sud dell'Africa.
Grazie al record geologico, climatico e archeologico, si sa che le dispersioni dall'Africa (senza contare le retro-migrazioni) avvennero almeno in 4 intervalli temporali:
2-1,6 milioni di anni fa circa;
1,4-1,2 milioni di anni fa circa;
1 milione - 800.000 anni fa circa;
tra i 600.000 e i 100.000 anni fa circa.
Gli autori indicano che la presenza di umiditร abbia creato corridoi africani, come la valle del fiume Nilo, fino al Levante, che permisero a vari ominini di attraversare periodicamente regioni estremamente aride. Quindi, il corridoio levantino sarebbe potuto essere stato aperto per brevi periodi, della durata di minimo 1000 anni e massimo 10.000 circa, che ha permesso sia uno scambio genetico tra varie popolazioni che la migrazione delle stesse negli altri continenti durante il Pleistocene Medio. In questo periodo in Africa orientale vissero almeno due specie umane, H. erectus africano (H. ergaster) ed H. heidelbergensis, ma sarebbe piรน facile (sempre secondo gli autori) che quest'ultima specie provenga dalla regione levantina e non dall'Africa, in quanto proprio l'olotipo venne rinvenuto in Europa.
Anche il "problematico" cranio di Bodo rappresenta una popolazione che non ha avuto origine in Africa ma in Eurasia, e potrebbe rappresentare un evento di speciazione che si verificรฒ in Africa o in Eurasia occidentale, successiva alla dispersione di H. heidelbergensis. Gli autori fanno anche notare che circa 575.000 anni fa avvenne una progressiva aridificazione dell'Africa orientale (come indicato dai sedimenti del lago Magadi, in Kenia) che portรฒ all'estinzione di un gran numero di mammiferi e che coincide con l'ultima presenza della cultura acheuliana nell'Africa Orientale, sostituita da tecnologia litica simile a quella del sapiens.
Insomma, il corridoio levantino si dimostrรฒ essere un'ottima via di comunicazione tra Africa e Asia. Permise a molti ominini di vivere lรฌ grazie proprio alle condizioni perlopiรน climatico-ambientali del luogo nel Pleistocene Medio. Nella seconda metร del Pleistocene Medio sarebbero avvenuti dei flussi migratori dal sud-ovest verso l'Africa, da cui si originerร H. sapiens in Africa. Questo spiegherebbe anche la presenza di fossili pre-sapiens in luoghi come il Marocco.
Fonte:
Bermรบdez de Castro, J. M., & Martinรณn-Torres, M. (2022). The origin of the Homo sapiens lineage: When and where? Quaternary International, 634, 1โ13.
Bermรบdez de Castro, J. M., & Carbonell, E. (2022). A new perspective on the origin of Homo sapiens. Historical Biology, 34(8), 1331โ1336.
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