Evolution never sTOPS!

Estrarre DNA antico dall'elefante nano siciliano? Fatto!

L'estrazione del DNA antico da questi animali ci permette di studiare certi aspetti, come la crescita.

PALEOBIOGEOGRAFIA: NANISMO INSULARE (ELEPHANTIDAE)

Mattia Papàro

11/17/20241 min leggere

Il protagonista dello studio è un reperto di 𝙋𝙖𝙡𝙖𝙚𝙤𝙡𝙤𝙭𝙤𝙙𝙤𝙣 𝙢𝙣𝙖𝙞𝙙𝙧𝙞𝙚𝙣𝙨𝙞𝙨, proveniente da Grotta Puntali ed appartenente alla collezione del Museo Geologico Gemmellaro di Palermo.

Il DNA è stato estratto da uno dei crani della collezione(per la precisione dalla porzione di 'rocca petrosa', una delle regioni dove si conserva maggiormente il DNA antico), e questo ha permesso ai ricercatori di capire un po' più nel dettaglio il fenomeno del "nanismo insulare", cioè della riduzione di taglia di organismo di grandi dimensioni quando si trovano isolati (in questo caso geograficamente). Diciamo, in modo molto semplice, che uno dei trend evolutivi è quello della riduzione della taglia: verranno selezionati, nel corso del tempo e delle generazioni, individui con taglie più piccole in quanto le risorse in luoghi isolati, come le isole, sono molto limitate (è una delle possibili cause. Ma il nanismo insulare è un fenomeno troppo complesso da spiegare con un paio di parole).

E' ciò che accadde in Sicilia. Gli elefanti colonizzarono la Sicilia non prima di 200 mila anni fa circa, ed il probabile antenato di 𝙋. 𝙢𝙣𝙖𝙞𝙙𝙧𝙞𝙚𝙣𝙨𝙞𝙨 è 𝙋𝙖𝙡𝙖𝙚𝙤𝙡𝙤𝙭𝙤𝙙𝙤𝙣 𝙖𝙣𝙩𝙞𝙦𝙪𝙪𝙨 (l'elefante dalle zanne dritte), un bestione che pesava 10 tonnellate ed era alto almeno 4 metri. E' vissuto in Europa tra 800 mila e i 40 mila anni fa circa, ed il distacco tra questa specie e gli antenati dell'elefante nano siciliano avvenne 400 mila anni fa circa.

Dopo aver fatto questo preambolo, lo studio ha rivelato che l'elefante nano siciliano, alto meno di 2 metri e vissuto in Sicilia fino a 19.000 anni fa circa, si è in pratica ridotto di 200 kg(meno del 20% del peso originario) e di 4 centimetri a generazione. Un cambiamento davvero rapido!

Questo tipo di lavoro è stato possibile grazie ad un mix di di tecniche quali la datazione al radiocarbonio, l'analisi di degradazione delle proteine nello smalto dei denti che indicano la morte dell'individuo studiato: tra i 175 mila anni e i 50 mila anni fa circa.

Questo studio è molto importante perché ci indica come una specie insulare, discendente da uno dei più grandi mammiferi mai vissuti, sia cambiata morfologicamente in 40 generazioni adattandosi al contesto insulare.

Fonte immagine e ricerca: Baleka, S., Herridge, V. L., Catalano, G., Lister, A. M., Dickinson, M. R., Di Patti, C., Barlow, A., Hofreiter, M., & Paijmans, J. L. A. (2021). Estimating the dwarfing rate of an extinct Sicilian elephant. Current Biology, 31(16), 3606–3612.e7