Evolution never sTOPS!

Fossili e strumenti retrodatano la comparsa di ๐™ƒ๐™ค๐™ข๐™ค ๐™จ๐™–๐™ฅ๐™ž๐™š๐™ฃ๐™จ a circa 300.000 anni

Prima del 2017 le informazioni in nostro possesso collocavano la comparsa della nostra specie a circa 200.000 anni. Ora la situazione รจ ben diversa.

HOMO SAPIENS: LE ORIGINI AFRICANE

Mattia Papร ro

11/17/20243 min leggere

Fino a 7 anni fa, tutti i reperti fossili ascrivibili alla nostra specie indicavano la comparsa della stessa 200.000 anni fa circa. Sapete benissimo che niente dura in eterno, infatti le conoscenze in ambito paleontologico ed evoluzionistico si modificano ad ogni ricerca e/o scoperta. Quindi preparatevi ad una notizia super mega wow (anche se รจ vecchia): la comparsa della nostra specie risale ad almeno 300.000 anni fa. O per essere puntigliosi: sono stati trovati al momento i resti piรน antichi della nostra specie.

No, non รจ una di quelle solite notizie acchiappa like del tipo "potrebbe riscrivere la storia umana alla faccia di quell'ubriacone di Darwin", ma questi resti fossili trovati in Marocco retrodatano la nostra comparsa. Si, siamo un pochino piรน vecchi del previsto.

Nel sito di Jebel Irhoud sono stati trovati 16 fossili attribuibili ad almeno 5 individui che comprendono crani, ossa lunghe e denti assieme a resti di animali ed utensili. Lo scheletro facciale indica che i crani di questi antichi individui erano pressochรฉ indistinguibili dal nostro, anche se la scatola cranica risulta essere arcaica ed un po' piรน 'allungata' e differiscono anche per la morfologia della mandibola.

Il ritrovamento di utensili e di resti animali ha permesso, oltre alla datazione, anche di ricostruire un po' le abitudini alimentari di questi antichi individui, infatti indicano che si cibavano di gazzelle, zebre, molluschi, occasionalmente anche di gnu e di uova di struzzo. Si, il Marocco a quel tempo era un tantino diverso da ora.

Questi fossili non sono importanti solo perchรฉ retrodatano la comparsa della nostra specie di almeno 100.000 anni, ma rivela una storia evolutiva complessa per molti motivi:

  • Conferma ulteriormente, anche grazie ai dati genetici, che l'origine della nostra specie รจ africana;

  • I reperti pre-2017 erano datati tra i 195 e 160.000 anni ed erano stati trovati in Etiopia, indicando una discendenza "diretta" delle popolazioni moderne da quella che si trovava in questa regione. Ma questi nuovi dati indicano che la nostra specie prima si รจ diffusa in Africa per poi disperdersi negli altri continenti (Out of Africa).

P.s. per la precisione รจ โ€œ๐™š๐™–๐™ง๐™ก๐™ฎ ๐™จ๐™ฉ๐™–๐™œ๐™š ๐™ค๐™› ๐™ƒ๐™ค๐™ข๐™ค ๐™จ๐™–๐™ฅ๐™ž๐™š๐™ฃ๐™จ ๐™˜๐™ก๐™–๐™™๐™šโ€ in quanto gli autori nell'articolo non dicono che รจ proprio un sapiens, ma si tratta del "primo ๐™ƒ. ๐™จ๐™–๐™ฅ๐™ž๐™š๐™ฃ๐™จ".

Passiamo, ora, ai ritrovamenti paletnologici: i primi strumenti litici ascrivibili ad ๐™ƒ. ๐™จ๐™–๐™ฅ๐™ž๐™š๐™ฃ๐™จ sono anch'essi antichi 300.000 anni circa.

Nel sud della Tunisia, a Wadi Lazalim, sono stati trovati i primi reperti litici, tecnocomplessi, che forniscono le prove di occupazioni umane datate tra i 300.000 e i 130.000 anni fa circa, che ci raccontano qualcosa sulla dispersione dell' ๐™ƒ. ๐™จ๐™–๐™ฅ๐™ž๐™š๐™ฃ๐™จ, che di lรฌ a poco avrebbe incominciato il suo lungo cammino alla conquista degli altri continenti fuori dall'Africa.

Il modello principale della dispersione della specie ๐™ƒ. ๐™จ๐™–๐™ฅ๐™ž๐™š๐™ฃ๐™จ prevede che i nostri antenati siano passati dal Sahara, per arrivare verso il Nord Africa, ma al momento non abbiamo prove certe di questo passaggio, di questo collegamento tra il Nord e il Sud dell'Africa.

Queste industrie rinvenute in Nord Africa hanno suggerito processi di diffusione dall'Africa centrale, confermando l'importanza di quest'ultima regione per le origini umane. Queste industrie, Sangoan e Lupemban, sono considerate un adattamento regionale alle foreste tropicali dell'Africa centrale, oppure potrebbero essere correlate allo sfruttamento di un'ampia gamma di ambienti, tra cui praterie, boschi e foreste.

Avere "un arsenale" del genere, permetteva di essere ben equipaggiati quando si esploravano territori sconosciuti, o per acquisire rapidamente risorse in ambienti in rapido cambiamento.

Inoltre, questo tipo di scoperta rafforza (come se fosse necessario) l'idea che evoluzione biologica e culturale siano influenzati da processi evolutivi (cambiamenti) simili.

Infatti, quando la popolazione di un dato organismo evolve, cambia, possiede giร  quei geni che verranno selezionati dall'ambiente, infatti รจ come avere una borsa piena di strumenti (geni, morfologie/fenotipi ) che possono risultare poco funzionali in un dato ambiente, mentre in altri possono risultare vantaggiosi. Se l'ambiente cambia, chi ha la fortuna di possedere caratteristiche favorevoli, di possedere geni che codificano un dato fenotipo che sono giร  presenti nel genoma di tale popolazione ( che sarร  anche diventato frequente, o diventerร  frequente all'interno della popolazione), un organismo risulta essere adattabile al nuovo ambiente.

Se si osserva dal punto di vista culturale, questa 'visione' non cambia.

Fonte testo e immagini:

  • Cancellieri, E., Bel Hadj Brahim, H., Ben Nasr, J. et al. A late Middle Pleistocene Middle Stone Age sequence identified at Wadi Lazalim in southern Tunisia. Sci Rep 12, 3996 (2022);

  • Hublin, JJ., Ben-Ncer, A., Bailey, S. et al. New fossils from Jebel Irhoud, Morocco and the pan-African origin of Homo sapiens. Nature 546, 289โ€“292 (2017).

  • Richter, D., Grรผn, R., Joannes-Boyau, R. et al. The age of the hominin fossils from Jebel Irhoud, Morocco, and the origins of the Middle Stone Age. Nature 546, 293โ€“296 (2017).