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Gli antichi umani dimostrarono abilità sorprendenti nella lavorazione del legno

E' stato rinvenuto un bastone simile ad un giavellotto, e ciò dimostra quanto fossero abili gli antichi umani con il legno.

IL GENERE 𝙃𝙤𝙢𝙤UTENSILI DEL PALEOLITICO INFERIORE E MEDIO

9/12/20252 min leggere

Questo, in sé, non costituisce una notizia straordinaria poiché il legno è stato un materiale fondamentale sin dall'antichità, come dimostrato dalla struttura in legno datata circa 476.000 anni fa. Tuttavia, l'oggetto in questione, datato a circa 300.000 anni fa, si è rivelato essere un'arma da caccia, presentando segni di levigatura e raschiatura. Questa scoperta suggerisce che gli antichi umani possedevano capacità avanzate nella lavorazione del legno, utilizzando tecniche già sofisticate.

Questo potrebbe essere correlato al loro regime alimentare, poiché si specializzarono nella caccia non solo di grandi animali ma anche di quelli di medio-piccole dimensioni ben prima della fine del Pleistocene. Il bastone, lungo circa 75 cm, è un'arma relativamente leggera e fu scoperto per la prima volta nel 1994 a Schöningen, in Germania, insieme ad altri strumenti da lancio tra cui lance e bastoni di grandi dimensioni.

Come accennato prima, gli ominini in questione selezionarono un ramo di abete rosso che poi scortecciarono e modellarono in uno strumento aerodinamico ed ergonomico. È probabile che abbiano lasciato stagionare il legno per evitare crepe e deformazioni, e dopo un lungo periodo di utilizzo, lo strumento andò perduto durante la caccia e fu poi sepolto rapidamente nel fango.

Le alterazioni tafonomiche includono danni da calpestio, attacco fungino e compressione. In generale, gli uomini di quel tempo possedevano una ricca consapevolezza delle proprietà delle materie prime e possedevano sofisticate abilità nella lavorazione del legno e nell'uso degli strumenti in legno. Si ritiene che questi strumenti abbiano svolto una funzione nella caccia, con il cacciatore che lanciava questo "bastone aerodinamico" indicando potenziali strategie di caccia e un certo contesto sociale, come la caccia comunitaria che avrebbe potuto coinvolgere anche i bambini. I bastoni da lancio di Schöningen, in generale, potrebbero essere stati utilizzati per svantaggiare strategicamente i grandi ungulati, potenzialmente da distanze fino a 30 metri, ma erano anche in grado di catturare prede più piccole e veloci.

Ecco una breve panoramica delle varie fasi di lavorazione e altri punti interessanti:

  • La presenza di un bastone a doppia punta suggerisce l'esistenza di un progetto ben definito e finemente rifinito.

  • La lavorazione iniziava con la rimozione del ramo dell'albero, seguita dalla grossolana rimozione dei rami.

  • Successivamente, venivano praticati tagli obliqui per facilitare la scortecciatura, seguita da raschiature e scortecciature complete della superficie.

  • I nodi e gli attacchi dei rami venivano probabilmente distesi dopo la scortecciatura, seguiti dalla formazione di punte regolari per raddrizzare parzialmente la curvatura naturale del bastone.

  • La fase finale consisteva nell'abrasione della superficie per migliorare la maneggevolezza e/o le prestazioni, insieme a una stagionatura controllata per evitare crepe e deformazioni e per indurire il legno.

  • La superficie fine, le punte accuratamente sagomate e l'uso della lucidatura suggeriscono che si trattasse di una collezione personale di un individuo che utilizzava l'arma ripetutamente, occupandosi anche della sua manutenzione.

  • A Schöningen sono state rinvenute almeno 12 armi da caccia in legno lungo la riva del lago per circa 120 m. Il numero di oggetti ritrovati indica che le armi non sono il risultato di un singolo episodio di caccia, ma di cacce ripetute. I bastoni a doppia punta potevano essere utilizzati sia per cacciare grossi animali che per uccidere uccelli o mammiferi di piccole dimensioni. Inoltre, le lance sono state trovate in siti "distanti" e isolati tra di loro, suggerendo che le armi potessero essere andate perdute tra le canne lungo la riva del lago.

Fonte testo e immagine: Milks, A., Lehmann, J., Leder, D., Sietz, M., Koddenberg, T., Böhner, U., Wachtendorf, V., & Terberger, T. (2023). A double-pointed wooden throwing stick from Schöningen, Germany: Results and new insights from a multianalytical study. PLOS ONE, 18(7).