Evolution never sTOPS!
Gli scimpanzé utilizzano tattiche militari, simili a quelle umane per evitare o incitare potenziali conflitti
Gli scimpanzé ci somigliano molto, anche a livello comportamentale. Eppure, anche questo potrebbe essere un carattere ereditato dal antenato comune che condividiamo con gli scimpanzé.
ANTENATO COMUNE 𝙋𝙖𝙣-𝙃𝙤𝙢𝙤: IL POSSIBILE IDENTIKITINFORMAZIONI SUGLI OMINOIDI
8/30/20252 min leggere
Nella situazione attuale, con regioni del Medio Oriente e dell'Europa colpite dalla guerra, una ricerca del genere può, in parte secondo me, o “giustificare” fatti del genere, ahimé, o insegnarci qualcosa sulla nostra storia evolutiva. Spero più nella seconda opzione. Non è una novità che certi gruppi di primati, come gli scimpanzé, siano caratterizzati da episodi “rabbiosi” e violenti, legati alla conquista del territorio e delle risorse disponibili. Come, del resto, accade continuamente nel mondo animale. La particolarità è che, secondo questa ricerca, esistono due comunità di Pan troglodytes verus (scimpanzé occidentale) che si sorvegliano a vicenda, con lo scopo di studiare la fazione nemica per evitare (o incitare) potenziali conflitti.
Questi scimpanzé svolgono delle vere e proprie ricognizioni, utilizzate tempo addietro da antiche popolazioni umane con lo scopo di raccogliere informazioni per decidere se e quando entrare in azione. Ciò, in primis, mette in evidenza la grande intelligenza di questi animali, in quanto gli individui acquisiscono informazioni e conoscenze tali da prendere provvedimenti in base alla necessità, o comunque dopo un’attenta valutazione. Sono animali capaci di riflettere sulla propria conoscenza e di agire su ciò che non si conosce per ottenere maggiori informazioni.
La prima particolare caratteristica che ha permesso di elaborare l’ipotesi “militare” è l’uso di terreni elevati, come le colline. Gli scimpanzé vivono in comunità, competono per le risorse e per il territorio, e sono molti i casi nei quali si registrano uccisioni occasionali (derivate da aggressioni coordinate). Questo continuo “osservarsi a vicenda” fa capire che queste popolazioni vivono un periodo di guerra continuo e costante, che culmina solo in certi momenti quando le comunità si incontrano.
Gli scimpanzé sono stati seguiti per quasi 12 ore al giorno tra il 2013 e il 2016, e i dati hanno mostrato la propensione di questi primati nello scalare alture, o comunque colline, verso i confini del loro territorio e non al centro. Su queste alture non svolgono attività “rumorose” ma tranquille, dedicandosi all’ascolto di tutto ciò che accade nei dintorni.
Vediamo brevemente quali sono i fattori che entrano in gioco:
gli scimpanzé coinvolti hanno, in genere, più probabilità di avanzare da un’altura a un’altra, da un territorio a un altro, solo quando i rivali non sono presenti;
le colline sembrano essere usate per evitare i conflitti oppure per trovare un’opportunità d’attacco a seconda del terreno;
quando i membri si incontrano, entra in gioco l’equilibrio del potere. In parole povere, gli scimpanzé sono in grado di valutare i costi (e i benefici) derivanti da uno scontro, e le colline sembrano aiutare molto in questa valutazione.
È comunque ancora presto per capire se si tratti di un comportamento diffuso anche in altri scimpanzé o in altri primati, e se questa pratica sia così antica da essere stata ereditata dai lignaggi dello scimpanzé e da quello umano dall’antenato comune che visse circa 7–8 milioni di anni fa. Quello che affermano i ricercatori, però, è che questa pratica potrebbe aver “facilitato”, nel corso del tempo, i primati — anche nella preistoria, soprattutto nelle popolazioni di cacciatori-raccoglitori — nell’espansione del proprio areale.
Fonte: Lemoine, S. R. T., Samuni, L., Crockford, C., & Wittig, R. M. (2023). Chimpanzees make tactical use of high elevation in territorial contexts. PLOS Biology, 21(11), e3002350.
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