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Gli “ungulati sudamericani” e il legame con i Perissodattili
Questo “vecchio” studio si concentra su un gruppo molto particolare: i South American Native Ungulates (SANUs).
L'ANTICA FAUNA SUDAMERICANAPERISSODACTYLA: NOTIZIE E CURIOSITÀ
9/28/20252 min leggere
Questo “vecchio” studio si concentra su un gruppo molto particolare: i South American Native Ungulates (SANUs), ovvero gli ungulati nativi sudamericani, un gruppo enigmatico di mammiferi placentati estinti, composto da circa 280 generi. Questi ungulati vissero in Sud America almeno dal Paleocene (circa 63 milioni di anni fa) fino ad almeno 12.000 anni fa, circa alla fine del Pleistocene. Sono sempre stati un elemento dominante della fauna cenozoica del Sud America, almeno fino all’arrivo degli ungulati attuali, che giunsero nel continente tra il Pliocene e il Pleistocene grazie al cosiddetto Great American Interchange (uno scambio faunistico tra Nord e Sud America).
Questo gruppo è suddiviso in cinque ordini: Litopterna, Notoungulata, Astrapotheria, Xenungulata, Pyrotheria. Come detto prima, alcuni rappresentanti arrivarono fino al Pleistocene, mentre altri scomparvero già nel Miocene (circa 23-5 milioni di anni fa). Studiare questi gruppi non è mai stato facile, sia dal punto di vista morfologico che genetico, e la mancanza di evidenze molecolari non ha mai permesso di collocare con precisione questo gruppo all'interno del cespuglio evolutivo. Tuttavia, esiste una soluzione interessante: l’analisi proteomica, che, a differenza del DNA, consente di risalire più indietro nel tempo. In particolare, è stato analizzato il collagene di tipo I, la forma più abbondante di collagene, studiando i resti di Macrauchenia (Litopterna) e Toxodon (Notoungulata).
In sostanza, sono stati analizzati 48 campioni ossei provenienti dalla provincia di Buenos Aires, per poi selezionarne due di ciascun taxon, a condizione che il collagene fosse in ottimo stato di conservazione. Successivamente, sono stati utilizzati lo ZooMS (peptide mass fingerprinting), la LC–MS/MS (spettrometria di massa) e la datazione radiocarbonica diretta. I risultati delle analisi sono eccezionali, poiché sono state ottenute sequenze quasi complete (Macrauchenia: 89,4% del collagene di tipo I; Toxodon: 91,0%). Vediamo alcuni interessanti risultati:
Macrauchenia e Toxodon formano un gruppo monofiletico con i Perissodattili (Equus, Tapirus, Ceratotherium).
Non è stata rilevata alcuna affinità con gli Afroteria.
È stato proposto un nuovo clade, denominato Panperissodactyla.
Il raggruppamento con i Perissodattili implica che la divergenza tra Perissodactyla e Artiodactyla sia anteriore alla comparsa dei SANUs. Le origini dei SANUs risalirebbero a prima del limite Cretacico/Paleogene (66 Ma).
Mancano i dati proteomici relativi agli ordini Astrapotheria, Xenungulata, Pyrotheria, senza contare che il collagene difficilmente si conserva oltre i 4 Ma, anche in condizioni ottimali.
L’albero filogenetico è basato su soli due geni (COL1α1 e COL1α2).
Fonte testo: Welker, F., Collins, M., Thomas, J. et al. Ancient proteins resolve the evolutionary history of Darwin’s South American ungulates. Nature 522, 81–84 (2015).
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