𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 non esiste

La dicitura '𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨' per indicare la nostra specie è ormai superata e in disuso per un semplice motivo: la terza "parola" nella nomenclatura indica una sottospecie della specie 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨.

Il termine "sottospecie" è utilizzato in biologia per indicare una popolazione di una specie separata dalle altre geograficamente e che presenti caratteri distintivi. Potenzialmente queste popolazioni sono interfeconde e potrebbero produrre prole fertile se solo si incrociassero. Se poi la 'distanza genetica'(e non solo) tra le varie popolazioni diventa molto più marcata, non si riuscirebbe a produrre prole fertile e si parlerebbe di due specie biologiche differenti.

Questo preambolo serve a farci capire che non esiste nessuna sottospecie della specie 𝙃. 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨, ma che qualche decennio fa la dicitura 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 venne introdotta per distinguere la nostra 'sottospecie' da quella di 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 𝙣𝙚𝙖𝙣𝙙𝙚𝙧𝙩𝙝𝙖𝙡𝙚𝙣𝙨𝙞𝙨. Esatto, fino a qualche decennio fa gli scienziati consideravano il Neanderthal come una sottospecie di 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨.

Alla luce degli studi e delle nuove scoperte paleontologiche e del DNA antico, le sottospecie Sapiens e Neanderthal sono state successivamente divise in due specie distinte. Innanzitutto perché il termine sottospecie è privo di senso nel campo paleontologico in quanto ci è impossibile verificare l'interfecondità degli animali attraverso i fossili.

Lo studio del DNA neanderthaliano e dei geni che abbiamo 'ereditato' da loro, sembrano indicarci che l'interfecondità tra sapiens e Neanderthal era limitata. Cioè, non tutti gli ibridi sapiens-Neanderthal erano fertili e non tutti gli ibridi si accoppiavano, probabilmente perché poco fertili, altrimenti l'eredità genetica neanderthaliana sarebbe dovuta risultare più ricca. Inoltre, i pochi ibridi fertili si accoppiavano con individui parentali e non tra di loro (introgressione).

Gli 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 non africani attuali portano in sé dall'1 al 3% di geni neanderthaliani, e secondo il biologo Svante Pääbo è presente tra il 20-40% del genoma neanderthaliano nel nostro. Questa poca ricchezza potrebbe indicare che non ci fu una fusione generalizzata tra le due popolazioni per i motivi citati, rendendo le specie 'distinte' tra di loro se non per qualche piccola condivisione genica.

Inoltre, per indicare le antiche popolazioni di 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨, si usa la dicitura 'Homo sapiens anatomicamente moderno' che ha preso il posto di Homo sapiens sapiens.