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"Houston. Abbiamo problemi di datazione con il radiocarbonio"
Questa metodologia non è infallibile, e il più delle volte gli errori sono divuti a fenomeni naturali che noi non possiamo controllare.
DATAZIONE: APPROFONDIMENTI
1/26/20252 min leggere
Il metodo del C-14 (carbonio 14, un isotopo del carbonio), o del radiocarbonio, è una delle tecniche di datazione più famose ed utilizzate, che permette di stimare la "quantità", o meglio l'abbondanza di vari isotopi stabili e comuni (C-12 e C-13) che vengono relazionati con quella del C-14, che tende a diminuire dopo la morte di un organismo. Questo perché, in vita, gli organismi assorbono/assimilano queste tipologie di carbonio, mentre con la morte non vi è più un ricambio del C-14, che rimarrà intrappolato nell' organismo, o nel reperto, diminuendo nel tempo. Questo fenomeno è relativamente "semplice" da spiegare, e lo si può riassumere con la 'catena' alimentare':
Gli isotopi di C-14 arrivano sulla terra grazie alle molecole di anidride carbonica (CO2);
Le molecole di CO2 vengono assimilate ed elaborate durante la fotosintesi dalle piante;
Le piante che contengono C-14 vengono ingerite da animali tendenti all'erbivorismo, e che a loro volta verranno mangiati da animali onnivori/carnivori.
Il tempo di dimezzamento medio (o emivita) del C-14 è di 5700 anni circa, e in parole povere possiamo datare reperti antichi massimo 50.000 anni circa: minore è il rapporto di C-14, e più è antico un reperto.
Naturalmente, l'abbondanza del C-14 varia nel corso del tempo, a causa di eruzioni vulcaniche o per la latitudine, pertanto bisogna sempre ricalibrare gli strumenti per avere la stima più precisa possibile.
Ma questo pone un limite: è impossibile datare reperti recenti, soprattutto a partire dall'inizio della Rivoluzione Industriale. Di conseguenza, la datazione al carbonio è sempre più "ostacolata" dall'aumento delle emissioni dei combustibili fossili, in quanto gli stessi rilasciano velocemente CO2 che non contiene C-14. E non solo, tra il 1952 e il 1962, i test nucleari hanno praticamente raddoppiato la quantità di C-14, tanto da essere stato assorbito il carbonio dall'oceano e dagli esseri viventi.
Ma questo lo sapevamo già. Ma, qual è la novità?
A partire dal 2021, gli effetti appena citati è come se si fossero "annullati a vicenda", e questo comporta che il C-14 che può essere rinvenuto negli odierni materiali è lo stesso di quelli del periodo preindustriale. Contando anche che i combustibili fossili vengono ancora bruciati, la quantità di C-14 nell'aria tenderà a diminuire.
Questa 'simulazione del passato' renderà problematico datare i reperti più recenti. Le previsioni non sono delle più rosee: si prevede che entro il 2050 il rapporto di C-14 sarà simile a quello del Medioevo (V-XV secolo).
Di conseguenza, in futuro, le tecniche di datazione al radiocarbonio potrebbero datare reperti recenti come più antichi, magari proprio appartenenti al Medioevo, proprio perché potrebbe non esserci più distinzione tra il presente e il passato (recente) in termini di abbondanza per quanto riguarda il C-14.
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