Evolution never sTOPS!
I capelli lunghi? Un adattamento ad ambienti assolati e caldi (ancora meglio se sono ricci)
Se portate i capelli lunghi, come me, e la gente continua a dirvi "perché non ti tagli i capelli?", voi potete citare con tutta serenità questo studio. E visto che siamo in estate, magari questo articolo vi "rinfrescherà" un po'.
SAPIENS: IL CRANIOANTROPOLOGIA FISICA: IL CRANIO
8/23/20253 min leggere
I capelli sono una caratteristica unica del nostro genere, assente in tantissimi altri primati, e svolgono molteplici funzioni: proteggono dal sole, trattengono il calore e, come una "coda del pavone", possono fungere da 'richiamo sessuale' (qui entriamo nel mondo della selezione sessuale, che è meglio mettere da parte).
Una ricerca recente, che potete trovare nei commenti, afferma che una chioma crespa/riccia e folta parrebbe essere un adattamento degli ominini, in quanto svolge una funzione termoregolativa in ambienti caldi e assolati.
In mezzo a svariati e indipendenti cambiamenti che hanno caratterizzato la storia del nostro genere e degli ominini in generale, l’evoluzione del cuoio capelluto parrebbe essere legata alla postura bipede e a un corpo relativamente glabro (comunque pieno di peli, ma non più così folti).
Infatti, sono stati selezionati individui che possedevano dei veri e propri capelli, in quanto questa "particolare peluria", assieme al cuoio capelluto, ridurrebbe (e riduce) al minimo l’aumento del calore dovuto alla radiazione solare.
Insomma, la postura bipede ha messo in evidenza e "sotto al sole" i grandi crani tipici del nostro genere, e gli individui che presentavano una capigliatura folta e riccia (è un carattere tipico delle popolazioni africane di Homo sapiens) avevano buonissime possibilità di sopravvivenza in certi contesti, come quelli africani (da cui si è originato, appunto, il nostro genere).
Approfondimento
Per lo studio, sono stati utilizzati manichini termici e parrucche di capelli, che sono stati sottoposti a diverse velocità del vento e a diverse temperature (e umidità), per capire se l’ipotesi della termoregolazione fosse plausibile o meno.
In effetti, i risultati sono stati positivi, in quanto i capelli folti forniscono una protezione al cuoio capelluto stesso, riducono l’aumento del calore dovuto alle radiazioni solari, e quelli con una morfologia 'arricciata' forniscono una protezione più efficace per il cuoio capelluto contro le radiazioni solari.
I capelli sono estremamente variabili all’interno della popolazione di H. sapiens, e fino ad ora la varietà morfologica non è mai stata studiata dal punto di vista evoluzionistico. Il massimo potenziale di perdita di calore per evaporazione dal cuoio capelluto è ridotto dalla presenza di capelli, ma la quantità di sudore richiesta sul cuoio capelluto per bilanciare il calore solare in entrata (cioè guadagno di calore pari a zero) è ridotta in presenza di capelli.
In particolare, i capelli più arricciati offrono una maggiore protezione contro l’aumento di calore dovuto alla radiazione solare, ma al momento non si sa bene perché (e forse lo sapremo in futuro).
Come detto prima, le pressioni selettive evolutive hanno modellato la nostra specie. Il bipedismo, l’encefalizzazione e la perdita di peli folti sul corpo sono i tratti di primo interesse nello studio dell’evoluzione degli ominini e del nostro genere.
Con la comparsa (circa 2 milioni di anni fa) di una locomozione bipede obbligata, assieme (e in modo indipendente) allo sviluppo di un grosso cranio (legato a una riduzione di certe componenti craniche e muscolari), ciò ha significato per il nostro lignaggio un maggiore costo per quanto riguarda il 'surriscaldamento' del nostro corpo, dovuto alla produzione metabolica di calore associata alla locomozione.
In pratica, i nostri antenati erano una sorta di stufetta ambulante, con un corpo pronto a surriscaldarsi subito dopo una camminata, e a quel tempo, come ben sapete, hanno incominciato a colonizzare un po’ tutte le terre possibili.
Quindi, la sudorazione si è rivelata sempre una buonissima soluzione per abbassare la temperatura corporea, in quanto i peli non più folti (organo vestigiale) non svolgono più un ruolo termoregolativo.
È un sistema altamente efficace che non è privo di costi, in quanto aumenta la necessità di reintegrazione di liquidi, e quindi se si perde molta acqua si rischia la disidratazione.
Quindi, per un ominino con un grosso cranio (encefalizzato), che comporta comunque un costo in termini di calorie, avere una capigliatura folta (e riccia) significa avere un’arma in più per proteggersi dall’aumento del calore, senza rischiare un’immediata disidratazione.
Gli uomini calvi sudano "in testa" tre volte in più rispetto a una persona con i capelli lunghi, ma c’è anche da dire che il tasso di sudorazione cambia in base alla lunghezza e alla morfologia del capello.
Le persone con i capelli più corti (5 mm) perdono calore più velocemente rispetto a chi possiede una capigliatura lunga 100-130 mm.
E i capelli arricciati, che sono comuni in molte popolazioni africane, parrebbero essere un fenotipo vantaggioso nel ridurre l’aumento di calore dovuto alla luce solare, ma al momento non si sa perché.
Il modello osservato per quanto riguarda il guadagno di calore (decrescente) è questo:
Testa "nuda" – capelli lisci – capelli moderatamente ricci – capelli ricci.
Fonte: T. Lasisi, J.W. Smallcombe, W.L. Kenney, M.D. Shriver, B. Zydney, N.G. Jablonski & G. Havenith (2023). Human scalp hair as a thermoregulatory adaptation. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, 120(24), e2301760120.


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