Evolution never sTOPS!

I "nomadi del mare" e l'adattamento (più unico che raro) alle immersioni

Questo particolare adattamento è straordinario, e solo poche persone al mondo possono fare una cosa del genere.

UOMO: PRESSIONI EVOLUTIVE E ADATTAMENTO

1/14/20252 min leggere

Il popolo Bajau vive da secoli nel Sudest asiatico, nell'arcipelago di Sulu, nelle Filippine. Questa straordinaria capacità consiste nell'immergersi per decine di metri in profondità senza l'ausilio di attrezzature subacquee, in quanto basta una bella boccata d'aria per poter resistere sott'acqua per molto tempo, di più rispetto ad un comune essere umano.

Di certo non è una caratteristica che si sviluppa dall'oggi al domani, ma è il frutto del meccanismo evolutivo conosciuto come Selezione Naturale, infatti sono stati selezionati nel corso del tempo quegli individui che possedevano particolari geni (già comparsi in precedenza nella popolazione molti secoli fa) che permettevano un adattamento ad un ambiente estremo come questo, diventando frequenti (grazie anche ad altri fattori favorevoli) all'interno della popolazione Bajau.

Nel 2018, infatti, uno studio pubblicato su Cell, ha fatto un po' di chiarezza sui geni che permettono questa questo particolare adattamento. Nel tempo la Selezione Naturale, come accennato prima, ha selezionato geni che sono strettamente connessi a specifiche modificazioni dell'organismo. La Selezione Naturale, quindi, ha svolto un ruolo fondamentale sulle varianti genetiche nel gene PDE10A, che sono legate ad un aumento delle dimensioni della milza nella popolazione Bajau, fornendo loro una sorta di grande " serbatoio" per globuli rossi ossigenati. Inoltre, una forte pressione ambientale ha influito anche sulla frequenza del gene BDKRB2, legato alla vasodilatazione.

43 persone di questa popolazione sono state sottoposte a ecografie addominali più altre 33 di una popolazione vicina che non possiede queste abilità. I risultati restituiscono molte informazioni interessanti:

  1. Nelle foche è stato notato che la loro capacità di resistere sott'acqua, per lunghi periodi, è legata ad una grande milza, un organo che svolge un ruolo fondamentale nella conservazione dei globuli rossi (e di conseguenza dell'ossigeno che vengono trasportati da essi). Durante le immersioni, la contrazione della milza rilascia la riserva di eritrociti/globuli rossi nel momento più opportuno, quando l'ossigeno incomincia a scarseggiare. La popolazione Bajau possiede un adattamento simile a quello delle foche (convergenza evolutiva);

  2. La comparazione tra la popolazione vicina che non possiede quest'abilità e quella dei Bajau, indica che quest'ultima possiede una milza più grossa di circa il 50%;

  3. Una milza più grossa non dipende dal genere o dall'età, e ciò dimostra che non è un'abilità che si può sviluppare a nostro piacimento, magari rimanendo immersi per ore in acqua, ma che dipende esclusivamente dalla componente genetica.

I geni connessi a questa capacità in situazioni di carenza di ossigeno, e quelli legati a una milza più grossa/grande che favorisce il restringimento dei vasi sanguigni periferici nelle situazioni di scarsa ossigenazione, suggeriscono che quando si va sott'acqua il sangue tende a fluire in zone non periferiche come cervello, cuore e polmoni.

Uno studio del genere ci fa capire, inoltre, molte cose importanti:

  • dal punto di vista medico questi geni ci aiutano a comprendere l'adattamento umano alla tolleranza all'ipossia;

  • Non è un gene che codifica un adattamento ma più geni che codificano diversi adattamenti;

  • L'evoluzione umana, come per qualsiasi organismo ed entità biologica, è in corso e lo sarà fino a quando la nostra specie non scomparirà.

Fonte: Llardo M. A. et al., 2018: Physiological and Genetic Adaptations to Diving in Sea Nomads. Cell, volume 173, ISSUE 3, P569-580.