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Il Neanderthal era un abile...ritoccatore!
I ritoccatori ossei sono dei particolari strumenti che servono, o meglio servivano, per perfezionare e per rendere efficienti gli strumenti litici e sono molto diffusi in siti associato al Paleolitico medio.
UTENSILI DEL PALEOLITICO INFERIORE E MEDIONEANDERTHAL: ARTE E SOCIETÀNEANDERTHAL: IMPATTI AMBIENTALI
9/4/20252 min leggere
In Spagna (Sopeña, Asturie), sono stati trovati 25 frammenti ossei utilizzati come ritoccatori, con i ricercatori che hanno notato alcuni dettagli particolari, come per esempio l'utilizzo di porzioni preferite, ovvero la parte mediale delle ossa lunghe e "allungate", come metacarpi, metatarsi, tibie e femori. La specie animale più utilizzata è il cervo rosso adulto, ad eccezione di un metatarso associato a un individuo giovanile; inoltre, esistono anche i resti di due esemplari di stambecco.
Ogni ritoccatore presenta due o tre aree "attive", di maggiore lavorazione, disposte come detto prima nelle parti centrali dell'osso. I segni dell'impatto sono vicini tra loro e presentano solchi dritti, irregolari e sinuosi e, talvolta, è possibile trovare anche delle "fossette" ovali. Esiste una tendenza a privilegiare alcuni lati dell'osso, utilizzando come base il lato craniale dell'osso (quello disposto verso l'alto, per intenderci).
La lunghezza dei frammenti utilizzati come ritoccatori è compresa tra 130 e 47 mm, e la larghezza varia tra 16 e 47 mm. Lo spessore massimo della superficie corticale varia tra 4,2 e 13 mm. Questi erano, probabilmente, i requisiti fondamentali per l'utilizzo di queste ossa come ritoccatori, in quanto la forma allungata di questi resti consentiva allo scheggiatore di impugnare l'utensile, di controllare a livello visivo l'azione di percussione sul materiale litico e di prevedere, così, il risultato di ogni colpo. Da un punto di vista meccanico, questo permetteva di ottenere una maggiore accelerazione, aumentando così la potenza d'urto. Inoltre, un osso "curvato naturalmente" era perfetto per questo scopo, in quanto una superficie ampia permetteva il ritocco dello strumento senza rompere o frantumare l'osso. In generale, un corticale spesso rendeva il ritoccatore abbastanza compatto e resistente agli urti dello strumento litico.
I reperti del sito di Sopeña (livello XV) sono molto simili a quelli rinvenuti in altri siti musteriani della Penisola Iberica, anche se esiste una certa variabilità proprio per quanto riguarda la larghezza dei resti. Sembra che le ossa siano state utilizzate appena dopo la morte, anche perché, essendo prive di grasso, non necessitavano di essere "preparate", scegliendo direttamente quelle giuste durante il processo di consumo o di macellazione degli animali. Insomma, si nutrivano e poi riutilizzavano i rifiuti derivanti dalla macellazione e dal consumo di midollo osseo e di carne.
Gli strumenti da "perfezionare" erano, generalmente, di quarzite e, in minore quantità, di selce, e furono utilizzati (e ritoccati) per lunghi periodi. Insomma, il Neanderthal non era una specie che sprecava le risorse a sua disposizione.
Fonte testo e immagine: Romero, A. J., Yravedra, J., Grandal-d’Anglade, A., & Pinto-Llona, A. C. (2023). Neanderthal use of animal bones as retouchers at the Level XV of the Sopeña rock shelter (Asturias, northern Spain). International Journal of Osteoarchaeology, 34(1), e3267.


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