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Il Neanderthal si è estinto a causa di un indebolimento del campo magnetico terrestre?
Come si sia estinto il Neanderthal non si sa con esattezza, o meglio, le cause possono essere state davvero tante. Ma questa è davvero particolare.
NEANDERTHAL: LE CAUSE DELL'ESTINZIONE
9/24/20253 min leggere
Come si sia estinto il Neanderthal non si sa con esattezza, o meglio, le cause possono essere state davvero tante: una concatenazione di eventi biologico-climatici che hanno inevitabilmente portato questa specie all’estinzione. Anche se molti preferiscono non parlare di estinzione per via di quei sporadici e fortuiti accoppiamenti con Homo sapiens, con quest’ultimi che inglobarono all’interno delle loro popolazioni gli ultimi individui neanderthaliani.
E tra le cause è interessante ricordare un fenomeno avvenuto circa 42.000 anni fa (41.560–41.050 anni fa), ed è legato alla famosa Escursione di Laschamp. In parole povere, si è trattato di un evento geomagnetico durante il quale il campo magnetico terrestre si indebolì drasticamente e si invertì temporaneamente. In parole povere, i poli magnetici nord e sud si scambiarono di posizione per un breve periodo, circa 1.000 anni. Non fu un’inversione completa e stabile come quelle avvenute in passato, ma un’inversione temporanea (detta escursione magnetica). Durante questo evento, la protezione magnetica della Terra si ridusse, permettendo a una maggiore quantità di radiazione cosmica di raggiungere la superficie. Questo potrebbe aver avuto effetti sul clima, sulla biosfera e anche sui comportamenti degli umani e dei Neanderthal.
Gli effetti furono davvero tanti, in quanto, come detto prima, aumentò l’afflusso di raggi cosmici, generando un picco nei livelli atmosferici di carbonio-14 che è stato registrato negli anelli di kauri (Agathis australis della Nuova Zelanda). In sostanza, avvenne un aumento degli UV (+10–15%), la Terra era maggiormente esposta alle tempeste solari, e le aurore erano addirittura visibili fino al 40° parallelo.
Questo fenomeno si verificò durante il cosiddetto Grand Solar Minimum, cioè durante una bassa attività solare, e di conseguenza l’effetto combinato dell’inversione magnetica con questo fenomeno ha causato qualche problema dal punto di vista climatico. Infatti, si espanse maggiormente la calotta polare in Nord America, mentre le fasce tropicali vennero caratterizzate da piogge e venti. L’Australia, invece, venne colpita da una forte siccità. L’impatto sugli organismi è stato enorme, in quanto queste perturbazioni climatiche potrebbero aver contribuito all’estinzione della megafauna australiana, e in Europa al declino (ulteriore) e alla scomparsa del Neanderthal.
Gli autori non negano che possa esserci un collegamento tra il declino finale del Neanderthal, l’espansione di H. sapiens e l’evento di Laschamp. Soprattutto, secondo i ricercatori, H. sapiens sarebbe riuscita a sopravvivere in quanto utilizzò l’ocra rossa, quella utilizzata per l’arte rupestre, come una sorta di protezione solare contro i raggi UV. Ma quest’ipotesi non regge, anche perché si tratta di una semplice correlazione e non si tratta necessariamente della causa. Infatti, in uno studio del 2019, si ha una notizia simile e si parla proprio di estinzione diretta a causa dell’evento di Laschamp. Vediamo brevemente alcuni concetti sbagliati dello studio del 2019:
Anche qui si collega l’estinzione del Neanderthal con l’evento di Laschamp;
- Il Neanderthal avrebbe sofferto per via della decimazione delle prede a causa di questo cambiamento. Ma esistono anche ricerche precedenti al 2019 che attestano che il Neanderthal si nutrisse anche di vegetali e non solo di selvaggina;
- Secondo gli autori, sarebbe avvenuta una lenta sostituzione ecologica da parte del sapiens, ma in realtà la popolazione neanderthaliana era già in declino ed avrebbero condiviso tranquillamente le risorse (soprattutto se la dieta non era basata esclusivamente sul consumo di carne);
- L’estinzione e la sostituzione ecologica da parte del sapiens sarebbe avvenuta per via di maggiore complessità culturale e comunicazione più efficace. Qui il concetto è ancora sbagliato, che vede il Neanderthal poco “evoluto” dal punto di vista culturale;
- Le altre ipotesi sono prettamente biologiche. Ipotizzavano infatti che il sapiens fosse più fertile rispetto al Neanderthal, anche se i dati genetici in nostro possesso non confermano nulla del genere. Anzi, alcuni fenomeni di introgressione tra le due specie si sono verificati anche negli ultimi millenni prima della scomparsa del Neanderthal;
- L’eccesso di radiazioni UV avrebbe potuto favorire mutazioni facendo emergere, mettiamola così, un gene che codifica per il recettore arilico. La mutazione di questo gene avrebbe messo in difficoltà il Neanderthal, mentre nel sapiens avrebbe svolto un ruolo protettivo. Il Neanderthal, invece, geneticamente meno protetto, subì una sorta di stress ossidativo che comportò nel breve periodo la sua estinzione.
Conclusione: quest’evento non ha causato l’estinzione del Neanderthal. Può aver influenzato il comportamento delle ultime popolazioni neanderthaliane, potrebbe aver comportato qualche cambiamento dal punto di vista ambientale (non come ipotizzato a inizio articolo) che potrebbe aver influenzato certe dinamiche. Ma non è stata di certo la “batosta finale”.
Fonti:
Channell, J. E. T., & Vigliotti, L. (2019). The role of geomagnetic field intensity in Late Quaternary evolution of humans and large mammals. Reviews of Geophysics, 57(2), 409–437.
Alan Cooper et al. (2021). A global environmental crisis 42,000 years ago. Science, 371, 811–818.
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