Evolution never sTOPS!

person foot under painting

Il "piede piatto" è una caratteristica comune a molti ominini

Questa condizione è una sorta di malformazione che colpisce i nostri piedi, ma colpiva anche gli ominini in passato.

ANTROPOLOGIA FISICA: GLI ARTI INFERIORIIL GENERE 𝙃𝙤𝙢𝙤

8/31/20252 min leggere

Questa recente ricerca, condotta da molti studiosi nostrani, è molto interessante perché aggiunge un tassello in più su come si sia evoluto il piede, una struttura di sostegno capace di farci camminare su due gambe e in modo eretto.
Sono stati confrontati molti piedi, sia odierni che appartenenti ad ominini antichi, con i ricercatori che si sono maggiormente concentrati sull'arco longitudinale mediale del piede, una caratteristica che differenzia gli altri primati da Homo sapiens. Si sono concentrati, inoltre, sul cosiddetto "piede piatto", una condizione nella quale la parte centrale e interna del piede risulta essere del tutto piatta, con la pianta che appoggia completamente sul suolo. In parole povere, l'arco longitudinale mediale è un adattamento funzionale in quanto agisce come leva, e ciò permette di incrementare la forza propulsiva in animali corridori, come Homo sapiens od Homo naledi; svolge una funzione tattile; svolge una funzione di sostegno e/o di presa. Il peso può essere scaricato attraverso il piede (e in modi diversi) quando il piede tocca il terreno, consentendo così una locomozione bipede obbligata o facoltativa. Insomma, è un adattamento niente male!

Non si sa effettivamente quando questa caratteristica sia comparsa, ma ciò che si sa ora con un pochino più di precisione è che, il "piede piatto", parrebbe essere una condizione diffusa e caratterizzata proprio da un appiattimento relativamente accentuato dell'arco longitudinale mediale. Insomma, non tutti i "piedi piatti" sono uguali, e ciò è indicato proprio dal cosiddetto osso navicolare. La variabilità morfologica di quest'osso varia in base alla condizione del piede dell'individuo, all'età e allo stile di vita e può essere anche congenito.

La differenza tra i vari gruppi di esseri umani moderni indica che lo sviluppo dell'arco longitudinale può essere influenzato dallo stile di vita, dalla locomozione ed anche dalle calzature. Gli odierni cacciatori-raccoglitori, per esempio, mostrano un piede relativamente flessibile e più piatto rispetto ad individui che indossano calzature, e ciò potrebbe suggerirci che questa tipologia di piede potrebbe essere simile a quella degli antichi H. sapiens. Quindi, cultura e stile di vita giocano un ruolo importante per quanto riguarda la forma del piede in età adulta.

Per esempio, ominini che presentano morfologie arcaiche come le australopitecine o le specie umane insulari, mostrano un navicolare simile a quello delle cosiddette "grandi scimmie" non umane, e questo indica che questi ominini fossero caratterizzati sia da una locomozione bipede che dalla capacità di arrampicarsi in contesti arboreo-florestali.

Homo habilis, invece, mostra un piede molto simile a quello del sapiens, e ciò potrebbe indicare già la presenza di un arco longitudinale relativamente sviluppato, senza escludere che anche gli individui appartenenti a questa specie abbiano potuto presentare un piede piatto simile a quello odierno.

Insomma, il navicolare si presenta sotto forme diverse tra i vari ominini e all'interno della popolazione umana odierna, quindi esiste una variabilità morfologica del piede non indifferente. Ciò permette di fare un po' più luce su ciò che riguarda l'adattamento ad una locomozione bipede con la condizione del "piede piatto congenito" che risulta essere una sorta di "variante normale" del piede umano.

Fonte testo e immagine: Sorrentino, R., Carlson, K.J., Orr, C.M. et al. Morphological and evolutionary insights into the keystone element of the human foot’s medial longitudinal arch. Commun Biol 6, 1061 (2023).