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Il più antico scorpione italiano del Mesozoico
Questa scoperta è "tutta italiana", e racconta in modo nitido il mondo degli invertebrati nel Mesozoico.
ARTROPODI DEL TRIASSICO
9/16/20251 min leggere
Esatto, non avete letto male il titolo poiché è stato scoperto sul suolo italiano il più antico scorpione vissuto circa 240 milioni di anni fa, nel Triassico. È lungo circa 4,4 cm e si tratta di una scoperta straordinaria poiché il fossile presenta componenti anatomiche intatte come la coda con il suo aculeo, gli occhi e le zampe, e proviene dal sito di Besano-Monte San Giorgio (Varese), nel quale sono stati trovati molti fossili preservati eccezionalmente.
È stato rinvenuto in un frammento di roccia dolomitica e attualmente è conservato presso il Museo di Storia Naturale di Milano. Il primo dato straordinario è che non si tratta solo di un esoscheletro vuoto, uno dei tanti che viene perso con la crescita dell’organismo (exuvia), bensì, grazie all'utilizzo di tecniche come la luce ultravioletta e la microscopia elettronica a scansione, si è capito che si tratta di uno scorpione vero e proprio e non di un esoscheletro. La specie in questione si chiama 𝙋𝙧𝙤𝙩𝙤𝙗𝙪𝙩𝙝𝙪𝙨 𝙯𝙞𝙡𝙞𝙤𝙡𝙞𝙞, e fino allo scorso anno era una specie ancora sconosciuta che, in qualche modo, ha ottenuto alcuni primati: è il primo aracnide segnalato nella Formazione di Besano (e il primo del Mesozoico “italiano”), è il secondo proveniente dal Monte San Giorgio ed è la seconda specie al mondo appartenente al genere 𝙋𝙧𝙤𝙩𝙤𝙗𝙪𝙩𝙝𝙪𝙨.
Questa scoperta riflette anche alcune condizioni ambientali. Gli scorpioni sono esclusivamente terrestri, ma nei sedimenti che si sono formati in tempi recenti, quando il bacino era relativamente profondo, sono stati trovati rettili marini e pesci di mare profondo. Ciò indica che lo scorpione vivesse nelle vicinanze della riva del mare. In generale, questo scorpione presenta un esoscheletro relativamente carenato e un tubercolo oculare mediano posizionato a metà strada tra il margine anteriore e il centro dell’esoscheletro, oltre a un aculeo relativamente lungo. Ci sarebbero molte altre caratteristiche da citare, ma in generale si può dire che questa nuova specie aumenta la diversità degli scorpioni triassici.
Fonte testo e immagine: Viaretti, M., Bindellini, G. & Dal Sasso, C. A new Mesozoic scorpion from the Besano Formation (Middle Triassic, Monte San Giorgio UNESCO WHL), Italy. PalZ 97, 505–517 (2023).


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