Evolution never sTOPS!

La capacità dell'uomo di digerire il latte

Grazie ad una particolare mutazione, buona parte delle persone è in grado di digerire il latte.

UOMO: PRESSIONI EVOLUTIVE E ADATTAMENTO

11/21/20241 min leggere

Sicuramente avrete sentito pronunciare questa frase: "solo da bambini si è capaci di digerire il latte mentre in età adulta no, come accade per ogni mammifero adulto". In linea di massima questa frase avrebbe avuto senso per gli 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 di 15.000 o 100.000 anni fa, questo perchè la nostra specie ha sviluppato la capacità di digerire certi alimenti grazie ad alcune pressioni evolutive.

Ma facciamo un passo indietro. Siamo nel Neolitico e lo stile di vita dell'uomo cambia radicalmente rispetto a quello che siamo abituati a vedere nel Paleolitico e Mesolitico, ossia non si è più nomadi ma si incomincia ad essere più sedentari producendo in situ buona parte del fabbisogno alimentare.

Pensare che in pochi millenni non ci siano stati cambiamenti genetici, rispetto alle decine di migliaia che hanno accompagnato la nostra evoluzione, è sbagliato perché proprio questo nuovo stile di vita ha esercitato una forte pressione selettiva.

Ritornando al discorso del latte, i bambini nascono con la capacità di produrre 'lattasi', l'enzima che scompone il lattosio(uno zucchero contenuto nel latte materno). Nel corso dello sviluppo, come possiamo osservare anche nei mammiferi, un uomo adulto perde la capacità di digerire il latte. Ma la mungitura fornisce latte, che potenzialmente è un interessante alimento capace di rivoluzionare il nostro stile di vita. Ma se da adulti non siamo in grado di digerire il latte, cosa è accaduto nel Neolitico?

Nelle cellule umane, il responsabile della produzione di lattasi è il gene LCT, ma circa 8000 anni fa comparve una mutazione in un individuo appartenente ad una popolazione caucasica. Questa mutazione modifica l'attività del gene LCT che continua a svolgere un ruolo anche in età adulta. Questa mutazione si diffuse così rapidamente nelle popolazioni dell'Eurasia che oggi è presente nel 75% circa degli europei(mutazioni simili e indipendenti comparvero anche in Africa, come nei Masai).

La rapida selezione di queste mutazioni ha permesso ai possessori di essere avvantaggiati e di avere un tasso di sopravvivenza più alto. Pertanto si può dire che il latte abbia costituito(e costituisce ancora oggi) un alimento importante per gli adulti, quando per esempio i raccolti non erano sufficienti.

Fonti:

  • Anguita-Ruiz, A., Aguilera, C. M., & Gil, Á. (2020). Genetics of Lactose Intolerance: An Updated Review and Online Interactive World Maps of Phenotype and Genotype Frequencies. Nutrients, 12(9), 2689.

  • Swallow, D. M. (2003). Genetics of Lactase Persistence and Lactose Intolerance. Annual Review of Genetics, 37, 197–219.