Evolution never sTOPS!

La megafauna sudamericana si estinse in pochissimo tempo...

...e non esclusivamente per colpa dell'uomo

LA MEGAFAUNA SUDAMERICANA

9/16/20252 min leggere

Anche se è uno studio del 2016, recentemente sono state pubblicate molte ricerche che indicano che la nostra specie arrivò in America almeno 30.000 anni fa. Tuttavia, già in questo studio si attesta che tra 12.000 e 13.000 anni fa la nostra specie fosse già presente in Sudamerica, il che è comunque coerente con alcuni reperti ossei di bradipo gigante trasformati in pendenti. Tutto questo preambolo serve per dire che, anche se sono uscite pubblicazioni più recenti (a meno che non abbia cercato bene; nel caso, non esitate a citarmi le pubblicazioni), queste non entrano in contrasto con questo studio, che spiega come l'estinzione della megafauna sudamericana non sia stata causata solo dall'uomo, ma soprattutto da fenomeni legati ai cambiamenti climatici.

Questa ricerca, basata su studi prettamente biologici e sullo studio di DNA antichi (e non solo!), indica che un aumento delle temperature abbia giocato un ruolo fondamentale in questo processo e che coincise con l'Ultima Deglaciazione. L'estinzione della megafauna iniziò almeno 60.000 anni fa, per poi raggiungere il culmine circa 11.650 anni fa, coinvolgendo le cosiddette tigri dai denti a sciabola, il giaguaro gigante, il megaterio e molte altre specie che sembrano essersi estinte nell'arco di poche centinaia di anni. L'estinzione di queste specie, allora molto diffuse nella regione, avvenne rapidamente, circa 12.300 anni fa (12.280 ± 110 anni fa).

Sugli insediamenti umani si sa ancora poco o niente, a parte il pendente citato prima, datato quasi 20.000 anni fa, e altri dati genetici che affermano la presenza dell'uomo in Sudamerica almeno 18.000 anni fa. Tuttavia, i dati indicano che l'estinzione avvenne circa 1.000-3.000 anni dopo l'arrivo dell'uomo nell'area, suggerendo che la colonizzazione non ebbe un effetto immediato sull'estinzione. Anche se l'uomo avesse cacciato in continuazione per 3.000 anni, non avrebbe potuto causare da solo l'estinzione della megafauna. Nonostante un'elevata riduzione a livello popolazionistico, le uniche specie a sopravvivere furono la vigogna e il guanaco, due specie di camelidi imparentate con gli attuali alpaca e lama. In generale, i dati genetici indicano che il guanaco si salvò perché proveniente dal Nord in tempi successivi, mentre le altre popolazioni si estinsero.

Analizziamo brevemente altri punti interessanti:

  • L'estinzione in tutta la Patagonia fu sincrona e non si osservano estinzioni di carnivori precedenti a quelle degli erbivori (prima si ipotizzava che i carnivori si fossero estinti prima degli erbivori);

  • Gli esseri umani e la megafauna coesistettero in un periodo di condizioni di freddo pronunciate, mentre l'estinzione si verificò poco dopo l'inizio di una fase di riscaldamento;

  • Gli ambienti durante e dopo la deglaciazione erano aridi e ventosi, caratterizzati da precipitazioni variabili e da possibili siccità estive;

  • Il colpo di grazia è avvenuto proprio "grazie" all'uomo, poiché la megafauna, probabilmente, non avendo mai avuto a che fare con l'uomo, non si è spaventata di questo predatore, portando all'estinzione degli ultimi individui delle varie popolazioni.

Fonte: Jessica L. Metcalf et al. ,Synergistic roles of climate warming and human occupation in Patagonian megafaunal extinctions during the Last Deglaciation.Sci. Adv.2,e1501682(2016).