Evolution never sTOPS!
La nostra specie comunica anche con le sopracciglia
La nostra specie comunica anche con le sopracciglia, ma altri ominini antichi comunicavano con una grossa arcata sopraccigliare.
ANTROPOLOGIA FISICA: IL CRANIO
9/12/20252 min leggere
Le sopracciglia sono un carattere evolutivo sorprendente: proteggono gli occhi dal sudore e dallo sporco e, soprattutto, sono un ottimo strumento di comunicazione.
Questo perché, con una faccia più schiacciata ed un cranio non più dotato di una fronte sporgente, 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 è capace di muoverle e di rendere la propria faccia espressiva.
Secondo una ricerca pubblicata su Nature, H. sapiens possiede la capacità di apparire amichevole o intimidatorio, di esprimere empatia, sorpresa, disgusto proprio grazie alla conformazione del cranio che permette alle sopracciglia di alzarsi o di aggrottarsi, un'azione molto difficile per esempio per i nostri cugini Neanderthal che sembravano perennemente "incazzati", questo perché le loro arcate sopraccigliari non permettevano nessun tipo di movimento.
Una tale morfologia cranica nei Neanderthal, così visibile, possedeva comunque una funzione sociale in quanto poteva trasmettere un senso di dominanza e aggressività verso potenziali nemici(del resto, anche molti primati utilizzano grandi sporgenze, come i canini, per intimorire gli avversari).
Vediamo (leggermente) nel dettaglio cosa dice la ricerca:
la morfologia del cosiddetto "Browridge", una sorta di cresta o nodulo che si trova sull'arco sopraccigliare, è influenzata dalla tipologia di morso dell'individuo/della specie;
è stato studiato un cranio (Kabwe 1), appartenente ad ominino arcaico attribuito alla specie 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙧𝙝𝙤𝙙𝙚𝙨𝙞𝙚𝙣𝙨𝙞𝙨 (o ad 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙝𝙚𝙞𝙙𝙚𝙡𝙗𝙚𝙧𝙜𝙚𝙣𝙨𝙞𝙨). E' stato notato che il sopracciglio di quest'ultima specie fosse significativamente più grande di quanto "richiesto" per colmare, diciamo, il divario tra le orbite e l'osso frontale. In sostanza, la morfologia del sopracciglio non influisce in modo sostanziale sull'entità, o sulla qualità, della deformazione del viso durante il morso, pertanto una morfologia del genere poteva svolgere anche altre funzioni;
nell'uomo odierno, il sopracciglio è un tratto anatomico dimorfico, e svolge un ruolo nel riconoscimento tra individui, e la crescita e lo sviluppo sono associati ad una produzione di androgeni. I ricercatori hanno notato che l'osso vermicolato di Kabwe 1 (sopra l'arcata sopraccigliare) presenta delle somiglianze macroscopiche con l'osso trovato nei rigonfiamenti paranasali delle specie si 𝙈𝙖𝙣𝙙𝙧𝙞𝙡𝙡𝙪𝙨. Quest'osso non è molto frequente negli esseri umani odierni, ma nel Medio e nel Tardo Pleistocene quest'osso è più frequente negli uomini rispetto alle donne, quindi la presenza di quest'osso potrebbe essere legata a fattori ormonali;
In sostanza, la morfologia dell'individuo di Kabwe 1 potrebbe essere correlata a fattori sessuali: poteva fungere da display comunicando segnali sociali o sessuali. In questo caso svolgerebbe un ruolo simile alle 'corna', una struttura fissa capace di segnalare l'aggressività o il dominio di un individuo;
In 𝙃. 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 la solfa non cambia. La riduzione facciale è correlata ai cambiamenti nella morfologia del cranio e alle strutture adibite alla pre-elaborazione del cibo, quindi ci ritroviamo con un'arcata sopraccigliare più sottile e un osso frontale verticale che permette di 'deformare' a piacimento la pelle sul viso (al contrario di scimpanzé o altri primati dotati di 'sopracciglia' grossolane). Questo cambiamento ha permesso alla nostra specie di possedere muscoli facciali più sviluppati (come il muscolo frontale), che risultano tutt'ora una componente importantissima per la segnalazione sociale e per la comunicazione non verbale nella nostra specie.
Questa tipologia di ricerca sfocia inevitabilmente in certe discussioni che hanno a che fare con il comportamento umano in quanto le sopracciglia mobili, senza vincoli sopraccigliari, consentono di esprimere emozioni 'sottili' e un rapido riconoscimento di un individuo (ci basta un sesto di secondo).
Insomma, sollevando il sopracciglio possiamo mostrare "facce simpatiche", e allo stesso tempo certi 'segnali' mimico-facciali possono anche indicare l'inganno o la bugia di un individuo. Nei primati, come gli scimpanzé, la mimica facciale è minima in quanto ciò è ostacolato da un grosso sopraccigliare, a differenza dell'essere umano che presenta una fronte verticale più piatta e una fronte più glabra, aumentando così la visibilità e la 'segnalazione' delle sopracciglia.
In conclusione, un sopraccigliare molto sviluppato è in sostanza un segnale sociale permanente, mentre il movimento delle sopracciglia permetterebbe una sorta di 'dinamismo' dal punto di vista comunicativo ed emozionale.
Fonte: Godinho, R.M., Spikins, P. & O’Higgins, P. Supraorbital morphology and social dynamics in human evolution. Nat Ecol Evol 2, 956–961 (2018).
Esplora il mondo delle Scienze Naturali, della Paleontologia, della Genetica e di tante altre fantastiche branche scientifiche.
Articoli
©2025 – All rights reserved | Le immagini presenti su questo sito provengono dal sito stesso (Unsplash), da Pixabay e Pexels (licenza stock free), da Canva (con licenza in abbonamento) e dalle ricerche citate, sempre accompagnate da primo autore e anno.