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tree between green land during golden hour

La più antica traccia (forse) di cannibalismo tra ominini datata circa 1,45 milioni di anni

Segni di macellazione su una tibia antica, scoperta negli anni ’90 in Kenya.

OMININI INCERTAE SEDIS: ETOLOGIA

8/28/20252 min leggere

Quello che potete vedere nelle foto sono probabilmente segni di macellazione "umana"… su ossa umane, e ciò potrebbe indicare tracce di violenza, o di macellazione, da parte di individui "umani" nei confronti di conspecifici con lo scopo di nutrirsene. Ma, come potrete leggere verso la fine del post, potrebbe non trattarsi di cannibalismo vero e proprio.

I ricercatori hanno rinvenuto 9 segni di taglio su uno stinco (tibia sinistra) appartenente a un antico ominino, vissuto nel Nord del Kenya. Sono state svolte analisi su modelli 3D della superficie ossea ed è stato notato che i tagli, lasciati da strumenti in pietra, hanno con molta probabilità provocato la morte dell’individuo (escludendo l’ipotesi di una morte causata da un predatore).

O meglio: ci sono anche segni di morsi di denti (numero 5 e 6 nell’immagine), ma non sono correlati ai tagli (1-4 e 7-11) e sono stati attribuiti a un felide simile alle famose “tigri dai denti a sciabola”, anche se non è possibile risalire con certezza alla specie.

I tagli non mostrano direttamente che chi li ha inflitti abbia poi consumato la carne della gamba, ma questo sembrerebbe lo scenario più probabile. Infatti, chi ha rimosso il pezzo di carne conosceva abbastanza bene l’anatomia dell’ominino: i tagli corrispondono alle aree dove normalmente i muscoli del polpaccio si inseriscono sull’osso.

Inoltre, i tagli sono in successione e orientati nello stesso modo, il che indica che il "macellatore" maneggiava bene lo strumento in pietra senza cambiare presa. Si tratta di tagli netti e decisi, segno che l’individuo tagliò la carne per nutrirsi, e non per un rituale. A conferma di ciò, i ricercatori hanno confrontato questi segni con altri riscontrati su ossa di animali “macellati”, trovando forti somiglianze.

Quindi, si tratta di cannibalismo?

Per parlare davvero di cannibalismo, dovremmo essere certi che una specie abbia mangiato un conspecifico. Tuttavia, non sappiamo ancora con certezza a quale specie appartenessero sia il macellatore sia il “macellato”.

La tibia, negli anni, è stata attribuita prima a 𝘈𝙪𝙨𝙩𝙧𝙖𝙡𝙤𝙥𝙞𝙩𝙝𝙚𝙘𝙪𝙨 𝙗𝙤𝙞𝙨𝙚𝙞 (anni ’90), poi a 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙚𝙧𝙚𝙘𝙩𝙪𝙨, mentre oggi non è assegnata nemmeno a un genere preciso. Alcuni studi relativamente recenti hanno dimostrato che anche le australopitecine fossero in grado di produrre e utilizzare utensili in pietra: dunque, l’uso di strumenti non permette di stabilire con certezza chi fosse il colpevole e chi la vittima.

Infine, nessun taglio si sovrappone ai segni di morso del felide: questo suggerisce che i due eventi fossero distinti. La gamba potrebbe quindi essere stata morsa solo dopo l’episodio di macellazione.

Fonte testo e immagine: Pobiner, B., Pante, M. & Keevil, T. Early Pleistocene cut marked hominin fossil from Koobi Fora, Kenya. Sci Rep 13, 9896 (2023)