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La relazione tra migrazioni stagionali e gigantismo nei sauropodi...
Le grandi dimensioni dei sauropodi potrebbero essere state favorite dalle migrazioni stagionali e dalla necessità di coprire ampi raggio di foraggiamento in ambienti variabili e aridi.
PALEOBIOLOGIA DEI DINOSAURI
9/28/20253 min leggere
I sauropodi sono quei giganteschi dinosauri caratterizzati principalmente da un collo lungo e da dimensioni fuori scala e sono forse tra i dinosauri più affascinanti. Questo studio, però, propone una questione molto importante proprio sulle dimensioni, in quanto esse potrebbero essere non solo il risultato di processi digestivi biologici e fisiologici, ma potrebbero anche essere il frutto di strategie adattative legate a climi stagionali. Questo perché questi dinosauri erano sempre alla ricerca di cibo e acqua, il che li spingeva a spostarsi su lunghe distanze. Un corpo grande era, quindi, molto vantaggioso proprio perché garantiva a questi animali di sopravvivere durante le migrazioni in ambienti che spesso erano aridi e poco ospitali.
Nel corso del tempo, quindi, sono stati selezionati individui perlopiù grossi, alcuni giganteschi, che risultavano avvantaggiati durante le continue migrazioni su lunghe distanze e in ambienti caratterizzati da una marcata stagionalità climatica. Di per sé, non dovrebbe sconvolgere una notizia del genere, perché anche i grandi mammiferi della savana, per esempio, sono caratterizzati da corpi relativamente grandi, come elefanti e giraffe. Si può parlare tranquillamente di convergenza evolutiva.
E qui entra in gioco un concetto ecologico molto importante: il raggio di foraggiamento (o "home range" in inglese). È utilizzato per descrivere l'area geografica che un animale percorre durante le sue attività quotidiane, come la ricerca di cibo, l'accoppiamento e la difesa del territorio. In altre parole, è l'area in cui un animale si sposta per soddisfare le sue necessità di sopravvivenza, come nutrirsi, riposare e interagire con altri membri della sua specie.
Nel contesto delle specie erbivore, come i sauropodi descritti nell'articolo, il raggio di foraggiamento è particolarmente importante, poiché indica quanto vasta doveva essere l'area in cui l'animale si muoveva per trovare cibo sufficiente, specialmente in ambienti dove le risorse alimentari sono distribuite in modo irregolare (ad esempio, in ambienti più secchi o durante la stagione di siccità). Animali di grande dimensione, come i sauropodi, hanno un raggio di foraggiamento molto più ampio rispetto ad animali di dimensioni minori, poiché avevano bisogno di coprire distanze maggiori per trovare abbastanza cibo per sostenere il loro corpo. In generale, i ricercatori hanno calcolato la "home range" dei seguenti sauropodi:
Turiasaurus riodevensis: raggio di foraggiamento ≈ 144 km (≈ 65.000 km², come l'Irlanda, per intenderci).
Camarasaurus lentus: raggio ≈ 100 km (≈ 26.000 km², come il Ruanda).
Ma come riuscivano a sopravvivere queste grandi bestie?
Non era solo una questione di grandezza, in quanto molte erano le caratteristiche anatomiche che permettevano questo incredibile adattamento. Per esempio, i vari processi neurali (quelle "protuberanze che si sviluppano sulle vertebre"), soprattutto i processi spinosi (o processi neurali), potevano svolgere varie funzioni: non permettevano solo alle vertebre di sostenersi a vicenda o di servire come display sessuale, ma potevano fungere da riserve di grasso. I ricercatori ipotizzano che potessero conservare grasso (energia) durante le migrazioni, permettendo una termoregolazione efficace in ambienti aridi, oltre ad essere una ottima riserva energetica durante la riproduzione.
Oltre ai processi vertebrali, erano molto importanti anche le narici esterne molto allargate. Secondo i ricercatori, queste particolari narici permettevano di ridurre la perdita di acqua durante la respirazione e di raffreddare l'aria espirata. Insomma, anche se l'aria fosse stata calda, nel normale processo di espirazione questi dinosauri avrebbero inalato "aria fresca".
Insomma, se ci pensiamo, non è una strategia così diversa da quella dei cammelli, per esempio, ma c'è da dire che gli animali attuali paragonabili ai sauropodi non raggiungono dimensioni così gigantesche, anche se mostrano strategie del tutto analoghe in condizioni simili. Forse i sauropodi avrebbero avuto maggiori capacità migratorie rispetto agli erbivori odierni.
Questo è un trend evolutivo molto affascinante, perché altri dinosauri sono stati caratterizzati da cambiamenti del tutto opposti. Infatti, sono stati selezionati sauropodi giganti perché un corpo gigantesco permetteva di migrare e di sopravvivere su lunghe distanze, mentre i dinosauri aviani, gli uccelli per intenderci, sono stati caratterizzati da un trend evolutivo completamente opposto, una sorta di "nanismo" che comunque ha permesso a questi dinosauri di prendere il volo, permettendo così migrazioni su larga scala senza necessariamente immagazzinare riserve di grasso in corpi relativamente massicci.
Fonte: Agustí, J., Alcalá, L., & Santos-Cubedo, A. (2024). Did large foraging migrations favor the enormous body size of giant sauropods? The case of Turiasaurus. Spanish Journal of Palaeontology, 39(1), 103–11
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