Evolution never sTOPS!
Le lunghe cure materne dell'๐ผ๐ช๐จ๐ฉ๐ง๐๐ก๐ค๐ฅ๐๐ฉ๐๐๐๐ช๐จ ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ
๐๐ค๐ข๐ค ๐จ๐๐ฅ๐๐๐ฃ๐จ non รจ stata lโunica specie di ominini caratterizzata da lunghe cure materne; infatti, anche lโantico ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ allattava gli individui giovanili a lungo.
๐ผ๐ช๐จ๐ฉ๐ง๐๐ก๐ค๐ฅ๐๐ฉ๐๐๐๐ช๐จ ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ: STRUTTURA SOCIALE
9/19/20254 min leggere
๐๐ค๐ข๐ค ๐จ๐๐ฅ๐๐๐ฃ๐จ non รจ stata lโunica specie di ominini caratterizzata da lunghe cure materne; infatti, anche lโantico ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ allattava i cuccioli a lungo, anche per piรน di un anno. Insomma, il rapporto madre-figlio/a, cosรฌ come le cure materne, erano duraturi e permettevano di aumentare la speranza di vita, che per un ominino di quel tempo poteva significare anche 20 anni.
Grazie ai denti di alcuni individui giovanili (e non solo!) rinvenuti a Sterkfontein (Sudafrica), รจ stato possibile capire che i piccoli venivano allattati per piรน di un anno dalla nascita. Ciรฒ potrebbe aver influito anche sul tasso di riproduzione della specie, influenzando il periodo di disponibilitร e di fertilitร degli individui femminili. ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ visse in Africa tra i 2,9 e i 2 milioni di anni fa, un periodo caratterizzato da grandi cambiamenti ambientali e climatici. Gli isotopi stabili estratti dai denti sono stati importantissimi per questo tipo di studio, anche perchรฉ dentina e smalto si stratificano nel corso del tempo (bande di accrescimento), permettendo ai ricercatori di capire cosa mangiassero questi piccoli ominini nei primi mesi di vita. Le madri integravano la dieta dei piccoli con il latte materno dopo lo svezzamento. Per esempio, sono state trovate tracce di litio, che avrebbe potuto aiutare gli ominini a ridurre il deficit proteico durante i primi periodi di sviluppo. Quindi, bevevano occasionalmente il latte, magari in periodi di siccitร in cui non era possibile mangiare altro.
Entriamo un pochino nel dettaglio (se vi va di approfondire)
Le firme chimiche variano in base alla tipologia di alimento mangiato, e ciรฒ che emerge dai denti in questione รจ che il cibo a quel tempo fosse irregolare. Il litio nei denti di ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ รจ stato accumulato ciclicamente, pertanto a livello ambientale in certi periodi il cibo scarseggiava. Tuttavia, ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ sembrava essere adattata a questa sorta di instabilitร ambientale, sia a livello morfologico che fisiologico. Questa sfida nutrizionale รจ stata osservata anche negli oranghi odierni. La particolaritร รจ che questo adattamento, forse, ha potuto comportare lโestinzione di questa specie, in quanto il record fossile indica che lo stress alimentare in alcuni esemplari risalirebbe a poco prima dellโestinzione di ๐ผ๐ช๐จ๐ฉ๐ง๐๐ก๐ค๐ฅ๐๐ฉ๐๐๐๐ช๐จ in Sudafrica, circa 2 milioni di anni fa.
La dieta e la mobilitร di una specie conservano delle tracce geochimiche e i ricercatori sono riusciti a capire, negli anni, che ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ presentava unโalta variabilitร dietetica. Infatti, rispetto ad altri ominini, la dieta prevedeva un maggior consumo di foglie, frutta, radici ed erbe. Ciรฒ era legato anche alla vasta gamma di ambienti nei quali visse ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ, quali praterie e foreste. In genere, i cambiamenti stagionali negli ecosistemi dominati da praterie tropicali, inclusa la savana, sono associati a piccole variazioni di temperatura, ma รจ anche vero che sono caratterizzati da importanti oscillazioni che possono produrre periodi secchi e umidi. Tutto ciรฒ influenza la disponibilitร di cibo, che in certi periodi รจ molto abbondante, mentre in altri รจ molto piรน scarso. In questo caso, gli animali migrano (annualmente), resistono grazie al grasso corporeo e alle riserve che accumulano quando il cibo รจ abbondante, oppure possiedono adattamenti tali da sopravvivere in questi luoghi mutevoli, caratterizzati ciclicamente da praterie secche e aperte in inverno e da boschi umidi in estate.
Questo cambiamento climatico-ambientale ciclico ha avuto conseguenze sulle australopitecine sudafricane, legate proprio allโallattamento, alla riproduzione, allo sviluppo infantile, alla dispersione geografica e alla dieta, in particolar modo sul numero di individui per gruppo. Come detto prima, sappiamo ciรฒ grazie ai denti e alle bande stratificate ciclicamente, con il bario che ha giocato un ruolo fondamentale in questo e in altri studi simili. In generale, il bario nei denti รจ un marcatore affidabile che indica quanto latte รจ stato assunto durante la vita di un individuo: la concentrazione di bario รจ bassa nei denti di individui che stanno per nascere (il trasferimento di nutrienti avviene esclusivamente attraverso la placenta), aumenta dopo la nascita attraverso lโassorbimento del latte e diminuisce di nuovo quando iniziano ad essere assunti cibi solidi. I canini e i molari superiori e inferiori (soprattutto il primo molare) di ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ indicano che la mineralizzazione dei denti avvenne tre mesi dopo la nascita, raggiungendo il picco tra i sei e i nove mesi, periodo in cui la dieta predominante era a base di latte materno, e verso i dodici mesi iniziava lo svezzamento con cibo solido. Si notano somiglianze anche con le concentrazioni Li/Ca, Ba/Ca e Sr/Ca negli oranghi odierni (๐๐ค๐ฃ๐๐ค ๐๐๐๐ก๐๐ ๐ ๐๐ค๐ฃ๐๐ค ๐ฅ๐ฎ๐๐ข๐๐๐ช๐จ), anchโessi caratterizzati da un adattamento dietetico stagionale, con il rapporto Ba/Ca che nei denti aumenta quando i neonati fanno piรน affidamento al latte materno in periodi di carestia. Anche i mammiferi che vissero negli stessi ambienti di ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ presentano una situazione simile.
Nei denti in questione si nota come le bande di Sr/Ca e Ba/Ca siano sincronizzate, a differenza degli esseri umani odierni. In ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ si osservano anche le bande Li/Ca sincronizzate con quelle citate pocโanzi, e sembrano comparire proprio quando iniziano ad assumere alimenti ricchi di bario. Tutte queste bande sembrano riflettere i cambiamenti stagionali nella dieta, suggerendo che ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ abbia subito uno stress stagionale tale da permettergli di accedere a una varietร di cibi che cambiano nel corso delle stagioni. Le analisi dello stronzio (87 Sr/86 Sr) indicano che alcuni individui di ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ provenienti da Sterkfontein vissero sul carso dolomitico, un ambiente dominato da praterie aperte e boscaglia, e non nella foresta chiusa circostante. Gli individui sembra abbiano trascorso la maggior parte del loro tempo in un ambiente che limita la crescita delle piante.
Lโassunzione variabile di latte puรฒ compensare i periodi nei quali scarseggia il cibo, permettendo agli individui immaturi di sopravvivere, in quanto sono vulnerabili al cambiamento di risorse soprattutto perchรฉ le loro riserve di grassi sono minori rispetto a quelle di un adulto. Nei periodi di abbondanza, invece, possono fare affidamento sul cibo solido, permettendo alla madre di โrifornireโ le sue riserve energetiche e di calcio, poichรฉ nei periodi di scarsitร tenderanno ad allattare di piรน. Ora entra in gioco anche il litio che, nonostante non venga direttamente incorporato nei tessuti adiposi, รจ un elemento che varia in concentrazione con la massa corporea, ed รจ compatibile con i cambiamenti stagionali, questo perchรฉ nei periodi caratterizzati dalla carenza di cibo.
Quindi, possiamo riassumere i punti principali della ricerca:
Lโallattamento era predominante entro e non oltre lโanno di etร ;
Dopo lโanno di etร , lo svezzamento poteva avvenire ad intermittenza, in base alla disponibilitร delle risorse;
La sequenza di svezzamento poteva avvenire anche dopo molto tempo, come nelle grandi scimmie moderne. Gli oranghi, per esempio, possono essere allattati fino allโottavo o nono anno dโetร ;
Una sequenza di svezzamento cosรฌ lunga potrebbe aver avuto pesanti ripercussioni sulla struttura sociale di queste australopitecine, sia a livello comportamentale che per quanto riguarda la socialitร e la struttura del gruppo. Questi adattamenti legati alla variabilitร stagionale e alla scarsitร di risorse potrebbero aver svolto un ruolo nella scomparsa di ๐ผ. ๐๐๐ง๐๐๐๐ฃ๐ช๐จ circa 2 milioni di anni fa.
Fonte: Joannes-Boyau, R., Adams, J.W., Austin, C. et al. Elemental signatures of Australopithecus africanus teeth reveal seasonal dietary stress. Nature 572, 112โ115 (2019).
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