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Le prime australopitecine sono antiche almeno 3,4-3,6 milioni di anni
La storia delle australopitecine è complessa, e datare e capire effettivamente quando sono comparse (nel record geologico) non è stata mai una passeggiata.
IL GENERE 𝘼𝙪𝙨𝙩𝙧𝙖𝙡𝙤𝙥𝙞𝙩𝙝𝙚𝙘𝙪𝙨: NOTIZIE E CURIOSITÀ
9/16/20252 min leggere
E' il 2022, e una ricerca molto interessante indica che quattro diversi crani di 𝘼𝙪𝙨𝙩𝙧𝙖𝙡𝙤𝙥𝙞𝙩𝙝𝙚𝙘𝙪𝙨, rinvenuti nelle grotte di Sterkfontein (Sudafrica), risultano essere più antichi di 1 milione di anni, cioè compresi tra i 3,4 e i 3,6 milioni di anni. Questi fossili sono più antichi di quelli associati a Lucy, la famosissima 𝘼𝙪𝙨𝙩𝙧𝙖𝙡𝙤𝙥𝙞𝙩𝙝𝙚𝙘𝙪𝙨 𝙖𝙛𝙖𝙧𝙚𝙣𝙨𝙞𝙨, scoperta nel 1974 nell'Afar e datata a circa 3,2 milioni di anni fa.
Anche questi fossili sono associati al genere 𝘼𝙪𝙨𝙩𝙧𝙖𝙡𝙤𝙥𝙞𝙩𝙝𝙚𝙘𝙪𝙨, ed inizialmente vennero considerati appartenenti ad un individuo adulto vissuto tra i 2 e i 2,6 milioni di anni, rendendo complesso capire la relazione con le altre specie o generi più recenti come 𝘼. 𝙖𝙛𝙖𝙧𝙚𝙣𝙨𝙞𝙨 e i primi individui del genere 𝙃𝙤𝙢𝙤, datati a circa 3 milioni di anni fa. Nel sistema di grotte di Sterkfontein sono stati rinvenuti centinaia di fossili appartenenti ad 𝘼𝙪𝙨𝙩𝙧𝙖𝙡𝙤𝙥𝙞𝙩𝙝𝙚𝙘𝙪𝙨, tra cui il famoso "little foot" datato circa 3,67 milioni di anni, che appariva un po' fuori luogo tra i fossili datati un milione di anni dopo. Con questo studio, i fossili in questione sono stati retrodatati e collocati in un range temporale compreso tra i 3,4 e i 3,6 milioni di anni, posizionandoli proprio all'inizio del periodo in cui comparve il genere 𝘼𝙪𝙨𝙩𝙧𝙖𝙡𝙤𝙥𝙞𝙩𝙝𝙚𝙘𝙪𝙨 e non verso la fine, separandoli dagli altri ominini rinvenuti nelle vicinanze. Quindi, geologicamente parlando, questi fossili/individui non si sovrapposero ad altri e ciò accadrà solo successivamente con la specie 𝘼𝙪𝙨𝙩𝙧𝙖𝙡𝙤𝙥𝙞𝙩𝙝𝙚𝙘𝙪𝙨 𝙨𝙚𝙙𝙞𝙗𝙖, il genere 𝙋𝙖𝙧𝙖𝙣𝙩𝙝𝙧𝙤𝙥𝙪𝙨 ed 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙚𝙧𝙚𝙘𝙩𝙪𝙨 (Herries et al., 2020), ma questa è un'altra e complessa storia.
Ciò che emerge, però, è che inizialmente si pensava che le australopitecine sudafricane discendessero da specie dell'Africa orientale, come l'𝘼. 𝙖𝙛𝙖𝙧𝙚𝙣𝙨𝙞𝙨 o altre specie locali, ma ciò dimostra che non è esattamente così, poiché questi fossili e le specie orientali mostrano praticamente la stessa età. Quindi, le australopitecine sudafricane ed orientali dovrebbero discendere da un antenato antico comune. Ciò non esclude che la specie sudafricana 𝘼𝙪𝙨𝙩𝙧𝙖𝙡𝙤𝙥𝙞𝙩𝙝𝙚𝙘𝙪𝙨 𝙖𝙛𝙧𝙞𝙘𝙖𝙣𝙪𝙨 sia probabilmente il risultato di un isolamento geografico di una parte della popolazione di 𝘼. 𝙖𝙛𝙖𝙧𝙚𝙣𝙨𝙞𝙨 che si spostò verso sud, attorno ai 3 milioni di anni, con 𝘼. 𝙖𝙛𝙖𝙧𝙚𝙣𝙨𝙞𝙨 che sembra aver dato origine anche ad 𝘼. 𝙨𝙚𝙙𝙞𝙗𝙖 (Alemseged, 2023). Questo evento di speciazione non sembra essere direttamente collegato a questi individui ben più antichi, mostrando comunque quanto le australopitecine fossero diffuse in buona parte dell'Africa, migrando più e più volte, anche negli stessi luoghi come Sterkfontein.
La parte più interessante del lavoro riguarda proprio il metodo di datazione. Il Sudafrica ha giocato un ruolo fondamentale nell'evoluzione degli ominini, ma è sempre stato difficile datare i reperti rispetto a quelli provenienti dall'Afar o da zone della Rift Valley, poiché le ceneri vulcaniche forniscono una datazione più precisa. I sedimenti sono stati datati grazie alla presenza di nuclidi cosmogenici, particelle radioattive molto rare provenienti dai raggi cosmici dello spazio e "preservati" all'interno dei minerali. I nuclidi in questione sono l'alluminio-26 e il berillio-10, entrambi presenti nel quarzo. L'alluminio-26 si forma quando una roccia è esposta ai raggi cosmici mentre si trova sulla superficie terrestre, ma ciò non può accadere una volta che si trova all'interno di una grotta. Questo ci permette di capire quando le rocce sedimentarie contenenti i fossili furono sepolte. Come detto prima, l'età è sempre stata dibattuta perché, per le grotte sudafricane, i depositi sono stati datati grazie alla presenza di calcite o di resti animali, senza dimenticare che i fossili che finiscono nelle grotte possono subire un rimescolamento con altri strati, rendendo difficile la datazione.
Fonte: Fonte: Granger, D. E., Stratford, D., Bruxelles, L., Kuman, K. (2022). Cosmogenic nuclide dating of Australopithecus at Sterkfontein, South Africa. Journal of Geology, 119(27), e2123516119.
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