Evolution never sTOPS!

a lion standing on a rock

Neanderthal cacciatori di leoni delle caverne ( sia per scopi alimentari che culturali)

Il Neanderthal era un grande cacciatore, e la sua particolare anatomia permetteva di cacciare "in prima persona" grosse specie, come nel caso dei leoni per le caverne.

NEANDERTHAL: ARTE E SOCIETÀNEANDERTHAL: DIETA ED ALIMENTI

9/3/20252 min leggere

Che l’uomo cacciasse indistintamente carnivori ed erbivori, sia a scopi alimentari che culturali, è un dato di fatto. Infatti, sono molte le tracce fossili e archeologiche a testimonianza di ciò. In questo caso, però, della relazione tra “leoni” e umani si sapeva ben poco, o meglio la relazione uomo-leone era conosciuta perlopiù per la loro competizione interspecifica e si conosceva qualcosa su questi felidi (e su questa relazione) solo attraverso alcune pitture rupestri.

Grazie a questo recente studio, è stato scoperto un accumulo intenzionale di ossa fossili dovuto a una caccia del Neanderthal nei confronti di questi felidi. Infatti, sono state rinvenute in Germania (Siegsdorf) lesioni di caccia su alcune ossa di leone delle caverne antiche di circa 48.000 anni. Si tratta di una foratura parziale a una costola, originatasi dal contatto con una lancia di legno, che provocò, con molta probabilità, la morte dell’individuo. È il primo caso documentato di una diretta uccisione di questo felide da parte di un ominino.

Inoltre, non si tratta dell’unico caso di uccisione diretta. Sono state rinvenute falangi distali di un leone risalenti ad almeno 190.000 anni fa e provenienti sempre dalla Germania (Einhornhöhle), che rappresentano invece il primo caso di utilizzo di pelle e pelliccia da parte del Neanderthal in Europa centrale.

Entriamo leggermente nel dettaglio.
Prove di questo tipo nel record fossile e archeologico sono davvero rare, ma questi reperti forniscono molte informazioni, soprattutto sugli “usi e costumi” del Neanderthal. Cacciavano attivamente questi felidi e ciò non può che suggerire che la dieta del Neanderthal fosse molto variegata, composta sia da vegetali e pasti cotti a base di legumi che da carne di qualsivoglia animale disponibile nel territorio circostante.

È importante, a livello archeologico, sottolineare come le lance in legno con punta in pietra fossero strumenti molto diffusi all’interno delle comunità neandertaliane. Per quanto riguarda il leone di Siegsdorf, esso venne processato sul luogo dell’uccisione e con molta probabilità si trattò di un leone malato, acciaccato o comunque in cattive condizioni, che permise ai Neanderthal locali di procurarsi carne con una certa facilità (un comportamento comune nei predatori).

Fin qui nulla di eccezionale: il Neanderthal cacciava per procurarsi carne come faceva (e fa) qualsiasi altro predatore. Ma l’altro dato molto importante è lo sfruttamento di componenti tegumentarie di queste prede, come pelle e pelliccia. Infatti, ciò indica che gli ominini fossero in grado già 190.000 anni fa di utilizzare queste risorse per diverse esigenze, sia per protezione dal freddo, sia come indumento da sfoggiare. Sono due ipotesi da non sottovalutare, soprattutto quella legata all’esibizione socio-culturale.

Indipendentemente dallo sfruttamento della pelliccia, il leone delle caverne dimostrò di essere un animale fondamentale per l’economia del Neanderthal, come lo saranno successivamente tantissimi altri animali per la nostra specie.

Fonte testo e immagine: Russo, G., Milks, A., Leder, D. et al. First direct evidence of lion hunting and the early use of a lion pelt by Neanderthals. Sci Rep 13, 16405 (2023).