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Pikaia è uno degli organismi fossili più conosciuti al mondo, in quanto visse nel Cambriano, circa 505 milioni di anni fa, nel famoso giacimento di Burgess (o Burgess Shale), ed è uno dei primi Chordata, phylum a cui noi apparteniamo.

In questo studio, però, si fa un po’ di luce su alcune caratteristiche interessanti. Pikaia gracilens era un animale piccolo che raggiungeva circa 4 cm di lunghezza, aveva un corpo sinuoso e una testa piccola, ed era dotato di branchie esterne. Ma a quanto pare, la descrizione – o meglio, l’interpretazione – della struttura dorsale è errata. Questa struttura, inizialmente, è stata identificata come una struttura di supporto, ma in realtà si tratterebbe del tratto gastrointestinale, quindi del suo stomaco e del suo intestino. È stato invece riconosciuto un cordone nervoso dorsale, precedentemente descritto come vaso sanguigno.

Ciò è stato possibile in quanto i ricercatori, per studiare meglio il fossile, lo hanno girato, permettendo così di comprendere meglio la sua anatomia e riconoscendo la struttura nervosa da quella muscolare. Infatti, i miomeri (muscoli) si dispongono lungo il dorso in una formazione “a onde”, come nei vertebrati.

Grazie alla nuova interpretazione del fossile, Pikaia è ora considerata parte delle linee fondamentali dei cordati, un gruppo che include vertebrati come pesci, anfibi e mammiferi. La scoperta ha chiarito alcune incertezze sulla classificazione di Pikaia, stabilendola più chiaramente come un animale simile ai cordati primordiali.

Quindi, l'analisi del fossile di Pikaia, "capovolto", ha risolto molte delle contraddizioni presenti in studi precedenti, migliorando la comprensione della sua anatomia e del suo posto nell'evoluzione dei cordati.

Fonte testo e immagine: Mussini, G., Smith, M. P., Vinther, J., Murdock, D. J. E., Harper, D. A. T., Dunn, F. S., et al. (2024). A new interpretation of Pikaia reveals the origins of the chordate body plan. Current Biology, 34(13), 2980–2989.e2.