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Ominide? E' più corretto 'ominine' (od 'ominino')

Ominide è un termine molto conosciuto ma, da 15 anni a questa parte, è diventato un termine in disuso e fuorviante.

EVOLUZIONE UMANA: TRA MITI E FAKE NEWS

1/15/20253 min leggere

Ominide è un termine molto conosciuto, che in generale indica nel linguaggio comune primati estinti vicini ad Homo sapiens, mentre da un punto di vista scientifico indica (o indicava) la famiglia 'hominidae' che comprende uomo, orango, scimpanzé e gorilla.

Ma, da una decina di anni a questa parte, questo termine nel campo paleoantropologico è ormai in disuso e anche fuorviante, ed è proprio dalla scoperta della specie Homo naledi che non tutti i primati che appartengono al nostro lignaggio possono essere definiti 'ominidi. Mi affiderò a due fonti:

  • Il mistero di Homo naledi, del paleoantropologo Damiano Marchi. Precisamente a pagina 7, 8 e 9 del suo libro, dove spiega perché è meglio utilizzare il termine 'ominine';

  • Un articolo dello Smithsonian Magazine

'Ominine' è un termine utilizzato per indicare l'uomo moderno e tutti i suoi antenati caratterizzati da postura eretta. Come potete vedere dal grafico estrapolato dal libro L'ultimo neanderthal, del paleoantropologo Manzi, troviamo:

  • Gli ominini arcaici, che comprendono generi come Saelanthropus sp, Orrorin sp. e Ardipithecus sp.;

  • Ominini antichi, che comprendono tutte le specie appartenenti al genere Australopithecus e al genere Paranthropus, con annessa la specie Kenyanthropus platyops;

  • Ominini derivati, che comprendono tutte le specie del genere Homo.

Il termine ominide, come detto prima e come afferma il Professor Marchi nel suo libro, comprendeva anche l'orango, ma recenti scoperte genetiche indicano che gli esseri umani sono più strettamente imparentati agli scimpanzé di quanto questi ultimi non lo siano con l'orango e il gorilla, oltre al fatto che la nostra specie è affine a tutte le scimmie antropomorfe, quindi una separazione in famiglie non ha molto senso.

Secondo l'articolo dello Smithsonian, invece, non è solo una questione lessicale. Analizziamo un punto alla volta:

  • Ominide si riferisce alla famiglia hominidae e un tempo indicava l'uomo moderno e i suoi antenati, comprendendo anche specie come Ardipithecus sp.;

  • La famiglia si è "allargata" successivamente grazie all'inserimento del gorilla, dell'orango e dello scimpanzé in quanto, come detto prima, sono gruppi estremamente affini all'uomo;

  • La genetica affermerà successivamente che gorilla e scimpanzé hanno molto più in comune con l'uomo che con gli oranghi, e ciò rende la classificazione precedente obsoleta.

Quindi, in parole povere, con il termine homininae (tribù) si raggruppano l'uomo e i suoi antenati, scimpanzé e gorilla.

Ma utilizzare 'ominide' è sbagliato? Teoricamente no, ma dipende sempre da cosa stiamo studiando. E' una questione di gerarchia. Da un punto di vista tassonomico, la tribù si trova ad un gradino più in basso rispetto la famiglia, comprendendo qualcosa di meno generico/generale rispetto a alla famiglia.

Quindi, quando si parla di "evoluzione umana", si considerano solo gli antenati, diretti o indiretti che siano, della nostra specie che sono raggruppati nella tribù 'hominini'.

La questione si può risolvere anche con un esempio pratico e magari con i dinosauri, giusto per avere un esempio che può essere chiaro a tutti. Quando parliamo di dinosauri parliamo di quegli individui appartenenti al superordine dinosauria, e sappiamo che si dividono in gruppi (chiedo scusa al Dottor Cau per la super semplificazione) in ornitischi e saurischi (che a sua volta si divide in sauropodomorpha e theropoda).

Se noi troviamo dei resti di Tyrannosaurus rex, parliamo immediatamente di teropodi escludendo gli altri gruppi, come i "vicini" sauropodomorfi, proprio perché quest'ultimo gruppo è composto da specie che nulla hanno a che fare con quella citata, in quanto le specie appartenenti ai sauropodomorfi si sono evolute indipendentemente e parallelamente ai teropodi, ma non sono assolutamente la stessa cosa.

Lo stesso discorso dovrebbe valere quando si parla di ominidi e ominini, proprio perché quest'ultimo gruppo comprende solo individui che fanno parte del lignaggio umano e non ha senso tirare in ballo altri gruppi, come l'orango, che hanno vissuto una storia evolutiva ben diversa e che poco hanno in comune.

Ergo, quando si parla di specie umane, di australopitecine e delle specie che vedete nel grafico, andrebbe usato il termine 'ominine'.