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Pesce cotto di 780.000 anni fa circa

La cottura dei cibi potrebbe essere una pratica molto più antica, affinata nel corso del tempo.

OMININI INCERTAE SEDIS: DIETA

1/14/20252 min leggere

Che il fuoco sia stato padroneggiato dalla specie 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙚𝙧𝙚𝙘𝙩𝙪𝙨 non è un segreto in quanto esistono numerose tracce di focolari, e di tracce di resti organici bruciati (sia animali che vegetali), ma fino ora non sono mai stati trovati resti di cottura intenzionale se non in tempi un pochino più recenti. Infatti, questa pratica, o meglio quest'attenzione verso la cottura del cibo, era associata solamente alle specie 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 ed 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙣𝙚𝙖𝙣𝙙𝙚𝙧𝙩𝙝𝙖𝙡𝙚𝙣𝙨𝙞𝙨 e risalente, quindi, a circa 200.000 anni fa. Questa scoperta, quindi, retrodata questa pratica di 600.000 anni

La comparsa della cottura intenzionale non era del tutto chiara fino a questo momento, in quanto si ipotizzava che questa pratica fosse comunque antica almeno quanto la scoperta del fuoco stesso (anche perché la cottura dei cibi ha svolto un ruolo importante per la sopravvivenza del nostro genere, anche e soprattutto dal punto di vista sociale).

Nel sito del Pleistocene medio di Gesher Benot Ya'aqov, Israele, sono stati rinvenuti più di 40.000 resti di pesci d'acqua dolce e resti di focolare datati 780 mila anni circa. Non si tratta di alimenti bruciati, come quelli rinvenuti negli antichi focolari associati ad 𝙃. 𝙚𝙧𝙚𝙘𝙩𝙪𝙨, e ciò è stato confermato dagli studi tafonomici del sito.

Sostanzialmente, sono state analizzate le "lische"(fishbone) dei pesci legati al sito e confrontate con quelle di altri pesci rinvenute in altri strati sedimentari non associati a focolari. Le lische associate al sito mostrano una scarsa ricchezza di specie ittiche, con la preferenza di due specie: 𝙇𝙪𝙘𝙞𝙤𝙗𝙖𝙧𝙗𝙪𝙨 𝙡𝙤𝙣𝙜𝙞𝙘𝙚𝙥𝙨 e 𝘾𝙖𝙧𝙖𝙨𝙤𝙗𝙖𝙧𝙗𝙪𝙨 𝙘𝙖𝙣𝙞𝙨. A livello numerico,p le lische erano poche a differenza dei denti faringei che erano assocciati a focolari "fantasma" ( riconosciuti grazie alla presenza di gruppi di microartefatti e di selce bruciata).

Attraverso un'analisi mediante diffrazione di raggi X, è stato possibile capire che questi denti sono stati esposti a basse temperature (<500°C), indicando che i pesci associati al focolare vennero consumati (e cucinati) in loco.

Quindi, in parole povere, questo studio ci restituisce un bel po' di informazioni interessanti:

-La cottura era controllata, questo perché la bruciatura non intenzionale di un alimento avviene a temperature più alte. Quindi, non vi era un'esposizione diretta dell'alimento alle fiamme;

-La cottura in questo sito non è sperimentale, ed è il frutto di continui accorgimenti che hanno perfezionato ed affinato questa tecnica. Ciò suggerisce che la comparsa della cottura potrebbe essere anche più antica;

-Non sono stati trovati reperti ossei umani, e non è chiaro se queste tracce appartengano a 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙝𝙚𝙞𝙙𝙚𝙡𝙗𝙚𝙧𝙜𝙚𝙣𝙨𝙞𝙨 o ad 𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙚𝙧𝙚𝙘𝙩𝙪𝙨. La datazione in questo contesto non aiuta molto;

-I pesci pescati sono sostanzialmente "barbi giganti" che potevano raggiungere i 2 metri di lunghezza. Questo fa capire che anche la pratica della pesca è antica e che le tecniche di pesca per pesci di grandi dimensioni doveva essere anch'essa abbastanza affinata.

Fonte: Zohar, I., Alperson-Afil, N., Goren-Inbar, N. et al. Evidence for the cooking of fish 780,000 years ago at Gesher Benot Ya’aqov, Israel. Nat Ecol Evol 6, 2016–2028 (2022).