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Quando il DNA antico ti permette di studiare un'intera famiglia preistorica...
Il DNA antico è un ottimo alleato che ti permette di sapere "chi è imparentato con chi", e alcune volte racconta storie di intere famiglie.
I PIÙ ANTICHI GENOMI
9/14/20252 min leggere
Nonostante le mie conoscenze sano limitate per quanto riguarda l’archeologia, è affascinante osservare come lo studio del DNA antico possa rappresentare un eccezionale strumento per determinare le possibili parentele tra individui e tracciare i loro spostamenti geografici nel corso del tempo. Generalmente, più ci si addentra nel passato, minori sono le probabilità che il DNA si preservi, se non in casi eccezionali. Tuttavia, nel caso del genere Homo, sono state rinvenute tracce genetiche risalenti fino a 400.000 anni fa. In particolare, in luoghi di sepoltura situati in Francia, sono stati scoperti i resti di oltre 120 individui dai quali è stato estratto il DNA antico. Si stima che dozzine di questi individui possano discendere da un antenato comune.
In effetti, è affascinante ricostruire le genealogie delle famiglie delle prime comunità agricole. A Gurgy 'Les Noisats', un sito situato circa 150 km a sud-est di Parigi e datato a circa 4850–4500 AC, sono state scoperte numerose sepolture di individui "comuni", poiché non sono presenti monumenti che fungessero da luoghi di sepoltura distintivi. Complessivamente, sono stati trovati i resti di 128 individui, dai quali sono stati estratti frammenti di DNA da 94 di essi. La peculiarità di questo ritrovamento è che circa due terzi di questi individui appartengono a un unico albero genealogico che copre circa sette generazioni. In cima a questa genealogia si trova un uomo, e accanto alla sua tomba sono stati rinvenuti i resti di una donna, purtroppo non è stato possibile estrarre il DNA da questi resti.
Le altre donne ritrovate nel sito non mostravano strette parentele con nessun altro individuo, suggerendo che queste donne si unissero alla famiglia provenienti da altre comunità. Questo scenario riflette la struttura sociale tipica di altri siti preistorici, dove i maschi tendevano a stabilirsi nel luogo di origine (o nelle vicinanze) mentre le donne si trasferivano altrove. Tutti i fratelli condividevano la stessa madre e lo stesso padre, senza la presenza di fratellastri. Nessun individuo aveva più di un partner, evidenziando una situazione di monogamia. L'assenza di fratellastri e l'elevato numero di fratelli adulti suggeriscono che le condizioni di salute fossero stabili e che la rete sociale fosse ben sviluppata, fornendo supporto sia agli individui anziani che ai giovani ancora in età riproduttiva. Ulteriori studi, come quelli isotopici, indicano che il sito fu utilizzato solo per pochi decenni.
Tale scenario contrasta notevolmente con le sepolture rinvenute in Gran Bretagna. In questo contesto britannico, un uomo si è riprodotto con ben quattro donne. Le scoperte effettuate in Gran Bretagna, datate a circa 5700 anni fa, coinvolgono 35 individui, di cui 27 appartengono allo stesso lignaggio e coprono circa cinque generazioni. Si tratta sempre della stessa famiglia, con una discendenza patrilineare evidente. La presenza di donne che si sono accoppiate con uomini appartenenti a questo lignaggio, unita all'assenza di figlie adulte, suggerisce una pratica di sepoltura virilocale ed esogamia femminile. In particolare, l'uomo che si è riprodotto con quattro donne ha dato alla luce alcuni discendenti, di cui due sono stati sepolti nella stessa tomba. Tuttavia, in altre tombe sono stati ritrovati uomini che discendevano da padri e madri non appartenenti al lignaggio principale, il che suggerisce che alcuni uomini adottarono i figli dei loro partner riproduttivi provenienti da altre linee patrilineari. Inoltre, la presenza di otto individui non strettamente imparentati con il lignaggio principale indica che le relazioni di parentela coinvolgevano anche legami sociali indipendenti dalla parentela biologica. Come nel caso francese, anche questi individui hanno vissuto nel luogo solo per un breve periodo, poiché alcuni di essi si trovavano a circa 40 km di distanza dal luogo di nascita.
Fonti:
Fowler, C., Olalde, I., Cummings, V. et al. A high-resolution picture of kinship practices in an Early Neolithic tomb. Nature 601, 584–587 (2022)
Rivollat, M., Rohrlach, A.B., Ringbauer, H. et al. Extensive pedigrees reveal the social organization of a Neolithic community. Nature 620, 600–606 (2023).
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