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Quando la Groenlandia era (in parte) verde...
Il termine “Greenland” o “Iceland”, nomi con i quali conosciamo sia l’Islanda che la Groenlandia, non sarebbero corretti. Almeno in parte.
PALEOECOLOGIA E PALEOBIOLOGIA DELLA CONSERVAZIONE
9/16/20252 min leggere
Questo è un argomento abbastanza spinoso in quanto, come spiegato più e più volte anche da Roberto Luigi Pagani (nonché gestore della bellissima pagina Un italiano in Islanda, che consiglio caldamente di seguire), il termine “Greenland” o “Iceland”, nomi con i quali conosciamo sia l’Islanda che la Groenlandia, non sarebbero corretti. Insomma, sotto questo punto di vista non sono molto d’aiuto, non conosco alcuni aspetti storici, ma a livello geologico e paleontologico non è un segreto che l’attuale Groenlandia sia stata per davvero, in parte, una terra “verde”, rigogliosa e ricca di biodiversità.
Facciamo un salto indietro nel tempo di circa 416.000 anni. Da una serie di analisi e carotaggi, che hanno permesso anche la raccolta di tracce di DNA antico, svoltisi sotto la calotta glaciale della Groenlandia, è emerso che l’isola artica fosse più verde rispetto alle condizioni attuali (con il ghiaccio che copre attualmente circa l’80% dell’isola). La calotta sembra non essere stata un’entità rigida e inamovibile, ma ha cambiato forme e dimensioni più volte nel corso del tempo. Proprio qualche centinaio di migliaia di anni fa, la parte meridionale dell’isola era caratterizzata dalla presenza di una foresta di abeti rossi e ontani, muschio, arbusti, e ricca di insetti e altri invertebrati come mosche, coleotteri, tarme, farfalle e ragni.
Tutto ciò avvenne nella cosiddetta “Fase 11 dello stadio isotopico”, o semplicemente “MIS 11”. Questa sigla, MIS, significa 'Marine Isotope Stages’ (o stadio isotopico marino), e nel corso degli ultimi 800.000-1 milione di anni vi è stata un'alternanza di periodi caldi e freddi, quindi di glaciazioni e di periodi interglaciali. Quest'alternanza viene dedotta grazie al rapporto degli isotopi 18 e 16 dell'Ossigeno, presenti nei resti fossili e sedimentologici, e varia al variare della temperatura. In parole povere, possiamo dire che l'isotopo 18-O, quello più pesante, è più abbondante nelle acque fredde, e i MIS con il numero dispari (come in questo caso) corrispondono a grandi quantità dell'isotopo 18-O.
Ciò comunque sembra essere legato ad un particolare periodo caldo che ha causato in buona parte lo scioglimento del ghiaccio groenlandese. Infatti, il livello globale del mare era molto più alto, compreso tra i 6 e i 12 metri circa (lo studio cita tra i 20 e i 40 piedi). La calotta era perlopiù scomparsa e circa 1,4 metri del livello del mare erano dovuti proprio allo scioglimento della calotta groenlandese. In linea di massima, i ricercatori hanno calcolato che, attorno a luglio, le temperature devono essere state superiori a 10 °C, mentre le temperature invernali non devono essere state inferiori a -17 °C.
Successivamente, la flora e la fauna precedentemente citate sono scomparse a causa dell'aumento del volume del ghiaccio, causato dalla diminuzione delle temperature durante la successiva glaciazione. Tuttavia, attorno a circa 116.000-130.000 anni fa, le temperature sono aumentate, anche di 5 °C rispetto alle condizioni attuali, ma sembra che in questo caso il ghiaccio sia rimasto relativamente intatto.
Fonte: Andrew J. Christ et al. ,Deglaciation of northwestern Greenland during Marine Isotope Stage 11.Science381,330-335(2023)
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