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Sinapsidi scavatori di gallerie

Due specie di mammaliamorfi del Cretacico mostrano adattamenti unici come scavatori, evidenziando una sorprendente convergenza evolutiva nonostante le loro differenze morfologiche.

SINAPSIDI DEL MESOZOICO

11/24/20241 min leggere

Quando pensiamo alla fauna ed alla diversità del Mesozoico, non possono non venirci in mente i dinosauri. Anche se non li calcola nessuno, in quest'era compaiono e vivono altri organismi non dinosauri che mostrano adattamenti unici, come per esempio due specie mammaliamorpha, descritte relativamente da poco, che rappresentano i primi scavatori della Fauna di Jehol (Cina), dove sono stati scoperti.

Andiamo con ordine. La fauna è datata 120 milioni di anni circa e ci troviamo nel Cretacico inferiore, e queste due specie presentano una convergenza evolutiva straordinaria nonostante siano lontane filogeneticamente:

  • La prima specie, Fossiomanus sinensis, appartiene alla famiglia Tritylodontidae (Sinapsidi) e raggiungeva scarsamente i 30 cm di lunghezza;

  • La seconda specie, Juecodon cheni, era un mammifero appartenente all'ordine estinto degli eutriconodonta (lontani parenti ma non antenati degli attuali mammiferi placentati e marsupiali). Raggiungevano scarsamente i 20 cm di lunghezza.

Scavavano gallerie sotterranee con i loro arti massicci e tozzi, in quanto possedevano ossa robuste che permettevano l'inserimento di muscoli per sopportare lo stress causato dallo scavo. Scavavano "grattando", mettiamola così, grazie alle loro lunghe falangi distali. Gli arti posteriori non avevano alcun ruolo nello scavo.

Inoltre, oltre a questi potenti arti, J. cheni aveva piccoli occhi una conformazione del cranio tale da suggerire che utilizzasse lo stesso per 'compattare' la terra, mentre F. sinensis ha un cranio molto simile a quello degli attuali mammiferi(soprattutto come suggerisce l'arco zigomatico). Insomma, in fin dei conti erano delle sorte di talpe del cretaceo.

Nonostante si somigliassero tantissimo queste due distanti specie, presentavano comunque delle differenze morfologiche/fenotipiche come per esempio il numero delle vertebre: F. sinensis 38 e J. cheni 33. Numeri incompatibili con le 26 vertebre(non sempre)dei mammiferi attuali. Qui ci aiuta la biologia dello sviluppo in quanto questa differenza potrebbe essere giustificata da mutazioni dei geni HOX, geni che regolano lo sviluppo dell'organismo.

Image credit: Nature, Fossoriality and evolutionary development in two Cretaceous mammaliamorphs, 07/04/2021.