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a close up of a snake

Un alveare scambiato per un fossile...

Questa "storia" ha messo in crisi, almeno inizialmente, le conoscenze geologiche dell'India.

STORIE PALEONTOLOGICHE

8/23/20252 min leggere

È una notizia relativamente recente che mi ha molto incuriosito, anche perché si tratta di una sorta di “autocorrezione” di un lavoro precedente. L’autocorrezione è, o meglio dovrebbe essere, il principio fondamentale del metodo scientifico e, il più delle volte, risulta difficile fare un mea culpa e correggere i propri errori. In questo caso è più che lodevole l’iniziativa, proprio perché, come leggerete tra poco, a volte uno studio un po’ meno superficiale non guasta mai.

Nel 2020 in India (vicino Bhopal), nel sistema di grotte Bhimbetka Rock Shelters, venne scoperto un fossile appartenente al genere Dickinsonia. Questo è un organismo abbastanza enigmatico e caratteristico della famosa Fauna di Ediacara, quindi molto antico, rinvenuto perlopiù in Australia.

Perché è enigmatico? Sono state trovate quelle che parrebbero essere tracce di colesterolo, anche se c’è ancora un dibattito più che aperto su questo argomento: potrebbe non essere un animale ma appartenere a un altro regno, magari estinto. Ma, lasciando stare la sistematica e la paleobiologia, quest’organismo dà un’importante indicazione: è vissuto circa 550 milioni di anni fa.

Quindi, il più delle volte, si riescono a datare le rocce grazie anche, e soprattutto, ai fossili rinvenuti di cui conosciamo bene il periodo in cui vissero. In questo caso, con un fossile di Dickinsonia, gli scienziati hanno stabilito l’età delle rocce del complesso e del subcontinente indiano: circa 500-600 milioni di anni.

Tutto molto bello, vero? Purtroppo, magari per distrazione o per via della pandemia in corso (siamo in pieno 2020), i ricercatori non hanno avuto modo, forse, di svolgere ricerche approfondite, scambiando un alveare recente per un fossile di Dickinsonia.

Nel 2022 è avvenuta una sorta di “revisione” di questo lavoro: i ricercatori si sono mobilitati per studiare meglio, e dal vivo, il sito. Hanno innanzitutto notato che il fossile si era spostato, o meglio “si stava staccando dalla roccia”. Ed è piuttosto insolito che un fossile “si sposti” in questo modo. In secondo luogo, è stato osservato che il sito è ricco di alveari che assomigliano proprio al fossile. Una mera coincidenza?

Un altro fattore importante riguarda la distribuzione dei fossili nel sito. Il presunto fossile era posizionato verticalmente rispetto al suolo, mentre i fossili dell’area sono visibili soltanto sul soffitto o sul pavimento della grotta.

I ricercatori hanno documentato il rapido decadimento dell’oggetto, fotografato i resti degli alveari vicini e pubblicato una ricerca nel 2023, nella quale spiegano la situazione della grotta. Si tratta degli stessi studiosi che hanno, mettiamola così, rimediato al loro precedente errore.

Oltre al bellissimo gesto – nel campo della ricerca non è proprio comune confessare i propri errori – si complica di nuovo la conoscenza sull’età delle rocce:

  • alcuni resti di zirconi indicano che comunque le rocce potrebbero essere molto antiche;

  • la firma magnetica delle rocce suggerisce che potrebbero avere circa 1 miliardo di anni;

  • altri scienziati, invece, basandosi sulla storia della biodiversità locale e della formazione del continente, propongono un’età più “giovane”.

Insomma, un fossile come quello di Dickinsonia avrebbe potuto decretare una volta per tutte l’età delle rocce indiane, ma fino a quando non verranno trovati altri fossili (reali, e soprattutto significativi dal punto di vista stratigrafico), non si potrà risolvere questo dilemma.

Fonte: Meert, J.G., Pandit, M.K., Kwafo, S., & Singha, A. (2023). Stinging News: Dickinsonia discovered in the Upper Vindhyan of India not worth the buzz. Gondwana Research, 117, 1–7.