Evolution never sTOPS!
Un antico parente delle giraffe
Un antico parente delle giraffe, denominato 𝘿𝙞𝙨𝙘𝙤𝙠𝙚𝙧𝙮𝙭 𝙭𝙞𝙚𝙯𝙝𝙞, presentava un collo che poteva fungere da arma di difesa e di offesa, grazie alla forza delle testate.
ARTIODACTYLA: NOTIZIE E CURIOSITÀ
9/16/20252 min leggere
Diciamo che qui il termine "sei de coccio" ci sta alla grande, ed è affascinante notare che queste antiche bestie presentavano un adattamento simile a quello del clade Pachycephalosauria, dinosauri famosi per i loro crani dotati di una sorta di cupola cranica spessa diversi centimetri. Decine di milioni di anni dopo, per convergenza evolutiva, anche questi giraffoidi erano dotati di una morfologia simile ed erano capaci di sferrare testate forti, sia durante i combattimenti per gli accoppiamenti che per difesa. E quando non facevano nulla di tutto ciò, potevano comunque provare a raccogliere foglie in alto.
Queste bestie vissero circa 17 milioni di anni fa, nell’attuale Cina, e i primi resti vennero rinvenuti in prossimità del margine settentrionale del bacino di Junggar (Xinjiang). I primi resti furono ritrovati una ventina di anni fa e si trattava di un cranio completo e di quattro vertebre cervicali, che sono risultati sufficienti per svolgere questa tipologia di studio. Molte di queste caratteristiche risultano essere uniche tra i mammiferi, come per esempio uno sviluppato e grande ossicone (protuberanze cartilaginee tipiche di molte giraffe, sia antiche che odierne) simile a una sorta di disco collocato al centro del cranio.
È stata stimata la potenza e la forza a cui vertebre e cranio avrebbero potuto essere sollecitati durante i diversi tipi di impatto, e ciò dimostra che questo giraffoide potrebbe essere stato il vertebrato più adattato alle testate ad alta velocità. È molto interessante l'allargamento delle articolazioni atlanto-occipitali, che ottimizzava l'efficacia delle testate.
Lo studio isotopico effettuato su queste bestie indica che avevano un valore medio di δ¹³C elevato, il secondo tra i mammiferi e superiore a quello dei bovidi moderni, e un ampio intervallo di valori di δ¹⁸O, il che fa capire che occupavano una nicchia diversa rispetto a quella delle altre comunità di mammiferi. Vivevano in ambienti aperti, simili a quelli delle giraffe odierne, e potevano sopravvivere anche in climi rigidi, come l'odierna savana africana. Pertanto, non è impensabile che vivessero in un habitat frequentato da pochi animali e competitori.
Si pensa che il collo lungo delle giraffe sia comparso nel Pliocene inferiore nelle aree della savana, quando gli ecosistemi C4 (le C4 sono piante tipiche degli ambienti caldi e aridi ma con ridotta disponibilità d’acqua) iniziarono a essere stabilmente presenti. Quindi, il combattimento con il collo era la caratteristica più rappresentativa di questa specie, permettendo di non entrare in competizione con cervidi e bovidi e di occupare nicchie che questi ultimi non erano in grado di occupare. Inoltre, l’ecologia e la morfologia dedotta dal cranio indicano che i giraffoidi fossili mostravano un grado di diversità elevato per quanto riguarda la morfologia "dell’elmetto", che veniva utilizzato anche durante i combattimenti tra maschi.
È interessante anche soffermarci su un aspetto prettamente anatomico. Tra gli altri mammiferi, i giraffoidi presentano circa 14 tipi conosciuti di “copricapo” rispetto a caprini, cervidi e bovidi, indicando che potrebbero essere di natura dermica, con forte plasticità e flessibilità durante lo sviluppo. I centri di ossificazione non erano limitati solo a certe aree, come la punta e le superfici esterne nei bovidi, ma erano distribuiti ampiamente all’interno del “copricapo”. Insomma, questi giraffoidi potevano possedere lunghezze del collo e spessori delle vertebre unici, e ciò avrebbe potuto influenzare anche lo “stile” di combattimento. Durante il corso della vita, la morfologia dei copricapi poteva variare anche con l’intensificarsi dei combattimenti. Viene da chiedersi come mai i giraffoidi, nel Miocene medio, divergessero per la tipologia di copricapi, e ciò potrebbe essere stato influenzato anche dalle diverse nicchie lasciate libere durante una lunga fase di aridità.
Fonte testo e immagine: Shi-Qi Wang et al. ,Sexual selection promotes giraffoid head-neck evolution and ecological adaptation.Science376,eabl8316(2022).


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