Evolution never sTOPS!

Un gliptodonte macellato...

Ormai esistono decine e decine di pubblicazioni che attestano l’arrivo del Sapiens almeno 30.000-35.000 anni fa in America, proprio come questi resti macellati.

𝙃𝙤𝙢𝙤 𝙨𝙖𝙥𝙞𝙚𝙣𝙨 ARRIVA IN AMERICALA MEGAFAUNA SUDAMERICANAUTENSILI DEL PALEOLITICO SUPERIORE

9/28/20252 min leggere

Ormai esistono decine e decine di pubblicazioni che attestano l’arrivo del Sapiens almeno 30.000-35.000 anni fa in America attraverso lo stretto di Bering. Senza contare che, ad ogni nuova pubblicazione, i divulgatori di turno le spacciano come se le altre non fossero mai state pubblicate, e anche una notizia del genere potrebbe creare discussioni simili. Ma torniamo a quest’interessante scoperta.

Nella regione pampeana, vicino Buenos Aires, nei pressi del fiume Reconquista, è stato trovato uno scheletro parziale di Neosclerocalyptus, un gliptodonte datato a circa 21.090-20.811 anni cal BP (una datazione abbastanza precisa, eseguita grazie alla tecnica del radiocarbonio ¹⁴C). Inoltre, è una scoperta interessante perché si tratta del primo ritrovamento di questo gliptodonte nella zona nord-orientale della regione, caratterizzato da evidenti modificazioni antropiche.

Grazie a una serie di scansioni 3D e alla fotogrammetria, sono state analizzate le ossa e sono stati rivelati quelli che in archeozoologia sono conosciuti come cut marks, o segni di taglio, in diverse parti anatomiche. Fortunatamente, il contesto deposizionale ha permesso una buona preservazione dei resti, proprio perché l’ambiente di sepoltura era un contesto fluviale semi-arido, caratterizzato dall’alternanza di stagioni secche e umide. Inoltre, il seppellimento è stato relativamente rapido: infatti, non ci sono, per esempio, segni di abrasione da parte di agenti naturali.

Ora passiamo all’azione umana. Sui resti del gliptodonte sono stati trovati differenti segni di taglio, e i ricercatori hanno proposto di analizzare queste tipologie:

  • Cono di Hertz: si tratta di una frattura conica a seguito di un impatto concentrato, come quando un oggetto colpisce una superficie e causa la formazione di un cono con la punta rivolta verso la direzione dell’impatto;

  • Effetto spalla: si forma, in pratica, una cresta o margine rialzato lungo i bordi del taglio;

  • Supinazione finale del taglio: si tratta dell’effetto rotatorio che la mano compie alla fine del taglio, lasciando una sorta di curvatura o una torsione finale della traccia;

  • Asportazione delle ossa: in genere il materiale osseo non può essere asportato completamente durante il passaggio della lama, in quanto viene spinto lateralmente;

  • Micro-striature interne: all’interno del solco di taglio possono essere presenti delle linee parallele, o striature, che vengono in genere lasciate dalle micro-irregolarità della lama.

I ricercatori hanno dovuto sperimentare su ossa di animali questi tagli, indicando un comportamento umano coerente con strategie di macellazione non casuale, quindi sapevano come trattare i resti di questo animale. Di conseguenza, ciò che ne consegue è che il popolamento umano in queste regioni dell’Argentina è da retrodatare di almeno 6.000 anni: quindi il Sud America era già popolato dal Sapiens almeno 20.000-30.000 anni fa.

Fonte: Del Papa, M., De Los Reyes, M., Poiré, D.G., Rascovan, N., Jofré, G., & Delgado, M. (2024). Anthropic cut marks in extinct megafauna bones from the Pampean region (Argentina) at the last glacial maximum. PLOS ONE