Evolution never sTOPS!

Un pesce fuor d'acqua...

La colonizzazione della terraferma è avvenuta da parte di molti tetrapodi e no, e alcuni di essi possiamo dire che "ci sono riusciti". Come gli elpistostegaliani.

TETRAPODI: LA CONQUISTA DELLA TERRAFERMA

9/16/20253 min leggere

La colonizzazione della terraferma da parte degli elpistostegaliani, a cui appartiene il famosissimo 𝙏𝙞𝙠𝙩𝙖𝙖𝙡𝙞𝙠 𝙧𝙤𝙨𝙚𝙖𝙚, non è avvenuta in modo lineare. Ciò è solo l’ennesima dimostrazione del fatto che già più di 300 milioni di anni fa esisteva la tendenza di alcuni gruppi di vertebrati a "ritornare" in acqua, come i mesosauri o gli antichi antenati delle balene e dei delfini. La fase di colonizzazione da parte dei vertebrati è un evento molto particolare.

Alcuni "giornali" scrissero, a proposito dell’animale di cui parleremo tra poco, che "scelse" di tornare in acqua, ma si tratta di un fenomeno molto più complesso e non antropocentrico. Si trattava di animali che erano molto più capaci di nuotare che di camminare, o di spostarsi da una pozza all'altra sulla terraferma. Quindi, si trattava di un animale che risultava favorito in contesti acquatici, e ciò indica che la colonizzazione della terraferma non è stata lineare e immediata, ma è stata frutto dei tentativi dei più disparati animali. Solo chi possedeva casualmente caratteristiche tali da permettere la sopravvivenza fuori dall’acqua è risultato favorito dal nuovo ambiente, e ciò avvenne grazie ad una serie di maree che intrappolarono per certi periodi alcuni animali non proprio adattati al contesto terrestre.

Questo animale si chiama 𝙌𝙞𝙠𝙞𝙦𝙩𝙖𝙣𝙞𝙖 𝙬𝙖𝙠𝙚𝙞, un elpistostegaliano come il famosissimo 𝙏. 𝙧𝙤𝙨𝙚𝙖𝙚. Infatti, 𝙌. 𝙬𝙖𝙠𝙚𝙞 venne rinvenuto sull'isola di Ellesmere nel 2004, la più settentrionale delle isole canadesi del territorio di Nunavut, e proprio negli stessi giorni venne rinvenuto il 𝙏𝙞𝙠𝙩𝙖𝙖𝙡𝙞𝙠 che, in un modo o nell'altro, "oscurò" questa scoperta. Questo perché si trattava di un pesce sarcopterigio dotato di pinne lobate che, allo stesso tempo, presentavano le ossa tipiche degli arti superiori dei tetrapodi, permettendo ai primi vertebrati colonizzatori di sorreggersi sulla terraferma, di respirare aria e di muoversi da una pozza fangosa all'altra.

𝙌. 𝙬𝙖𝙠𝙚𝙞 visse circa 375 milioni di anni fa e possedeva un corpo simile a quello di un'anguilla. Si tratta di un animale che, per un certo periodo, visse sulla terraferma, ma in qualche modo abbandonò le pozze fangose che occupò grazie alle maree. Questi animali rappresentano i precursori dei tetrapodi e hanno sperimentato, anche se in modo fallimentare, la colonizzazione della terraferma. Diciamo che prima vissero solo in acqua, per un certo periodo vissero nelle pozze sulla terraferma e poi vissero di nuovo in acqua. 𝙌. 𝙬𝙖𝙠𝙚𝙞 possedeva un mix di caratteristiche tipiche sia dei pesci sia dei tetrapodi, ma mostra un adattamento a un contesto acquatico:

  • Era di piccole dimensioni, infatti raggiungeva i 70 cm circa di lunghezza, a differenza dei primi tetrapodi che raggiungevano anche i 2 metri di lunghezza.

  • Era provvisto di una pinna pettorale caratterizzata dalla presenza di un omero ma priva di processi post-assiali sull'ulnare. La pinna, in generale, era priva di una cresta ventrale o di un processo ectepicondilare, con una forma a "boomerang" che indica l'assenza di inserzioni muscolari capaci di sostenere il corpo dalla gravità.

  • La mancanza di processi muscolari sull'omero per gli estensori e i flessori del gomito e della spalla, l'ampia superficie della pinna e la posizione terminale delle faccette del radio e dell'ulna indicano che 𝙌. 𝙬𝙖𝙠𝙚𝙞 non era adatto alla camminata e non era adatto a sollevare il tronco.

  • Le pinne lisce e ricurve indicano che erano adatte perlopiù al contesto acquatico, poco al contesto terrestre, indicando un ritorno all'acqua dopo aver passato un breve periodo a "camminare" tra una pozza di fango e l'altra.

  • Altre caratteristiche indicano che 𝙌𝙞𝙠𝙞𝙦𝙩𝙖𝙣𝙞𝙖 era senza dubbio un animale acquatico, un predatore che viveva sott'acqua e prediligeva i fondali profondi.

  • Un piccolo adattamento "terrestre" lo possedeva, infatti, come un tetrapode, era capace di mordere le prede e di risucchiarle.

  • La presenza di due generi elpistostegaliani provenienti dall'Artico canadese e dal Quebec, e altri (potenzialmente) dalla Scozia, Australia, Lettonia e Russia, indica che il gruppo aveva un'ampia distribuzione nel Frasniano, del tardo Devoniano (circa 382,7 – 372,2 milioni di anni fa). Alcuni si adattarono agli habitat bentonici, altri alle acque profonde, mentre altri si adattarono a contesti d'acqua bassa come i litorali.

Fonte: Stewart, T.A., Lemberg, J.B., Daly, A. et al. A new elpistostegalian from the Late Devonian of the Canadian Arctic. Nature 608, 563–568 (2022).