Evolution never sTOPS!
Una comunicazione complessa
Che i mammiferi comunichino non è un segreto, anche perché sono tantissimi i gruppi caratterizzati da un vero e proprio linguaggio, come nel caso delle megattere.
ARTIODACTYLA: NOTIZIE E CURIOSITÀ
9/25/20252 min leggere
Che i mammiferi comunichino non è un segreto, anche perché sono tantissimi i gruppi caratterizzati da un vero e proprio linguaggio, come nel caso delle megattere. I ricercatori di questi due studi (li trovate citati alla fine del testo) si sono dedicati alla struttura linguistica del canto delle megattere e i risultati sono davvero interessanti, soprattutto perché sembrano esserci dei punti in comune con quella della nostra specie. Una vera e propria convergenza evolutiva e culturale.
Ma andiamo con ordine. Il tema centrale condiviso dai vari ricercatori è che le megattere e gli esseri umani mostrano un’evoluzione convergente nei loro sistemi vocali culturali. In sostanza, la complessità del canto delle megattere non è frutto del caso, ma riflette leggi statistiche simili a quelle del linguaggio umano. Insomma, hanno imparato a cantare, e questa caratteristica è poi stata trasmessa nel corso delle generazioni.
La struttura del canto delle megattere è molto particolare, in quanto i canti sono gerarchici: suoni → frasi → temi → canzoni → sessioni. È stato notato che tutti i maschi di una popolazione cantano versioni simili, che evolvono nel tempo. Talvolta possono avvenire delle vere e proprie "rivoluzioni canore", cioè può accadere che una nuova canzone rimpiazzi completamente quella vecchia, trasmettendosi da un gruppo all’altro.
Arnon et al. hanno analizzato 8 anni di registrazioni di canti grazie a una tecnica ispirata alla segmentazione del linguaggio infantile (cioè come i neonati imparano a individuare le parole). Questi sono i risultati principali:
- Le sequenze vocali presentano una coerenza statistica interna.
- Le frequenze seguono una distribuzione di Zipf, esattamente come nel linguaggio umano.
- Le unità più frequenti sono più brevi: tipico della compressione comunicativa (legge di brevità di Menzerath-Altmann).
I risultati di Arnon et al. dimostrano che le megattere apprendono nuovi moduli canori in modo simile a come i bambini acquisiscono parole, e di conseguenza le leggi linguistiche universali non sono un’esclusiva umana. La convergenza è dovuta quindi a vincoli cognitivi e pressioni culturali simili: strutture complesse si trasmettono meglio se organizzate secondo regole regolari e prevedibili; la trasmissione culturale rapida (es. le rivoluzioni canore oceaniche) favorisce l'emergere di tali regole.
Ciò viene confermato anche da Whiten e Youngblood, che arrivano a una conclusione che per i biologi evoluzionisti è ovvia: la cultura può modellare la comunicazione come la genetica. Insomma, i due paper dimostrano insieme che la complessità vocale non è esclusiva dell’uomo, e che meccanismi culturali simili possono portare specie distanti a sviluppare sistemi comunicativi sorprendentemente affini.
Fonti:
-Inbal Arnon et al., Whale song shows language-like statistical structure. Science 387, 649–653 (2025).
-Andrew Whiten, Mason Youngblood, Convergent evolution in whale and human vocal cultures. Science 387, 581–582 (2025).
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