Evolution never sTOPS!
Una frusta un po' meno...veloce
I diplodocidi utilizzavano la coda come una frusta. Eppure, non era così veloce come ipotizzato precedentemente.
PALEOBIOLOGIA DEI DINOSAURI
9/23/20251 min leggere
I diplodocidi, come l'Apatosaurus, o i flagellicaudati, giganteschi erbivori caratterizzati da un lungo collo, erano dei provetti Indiana Jones perché utilizzavano la coda come una frusta. Questo era già noto, o meglio, i ricercatori già precedentemente pensavano che la coda fungesse da frusta. Tuttavia, questa recente ricerca abbassa un po' le aspettative, poiché la velocità massima della coda poteva raggiungere al massimo i 100 km/h, ossia 30 m/s. Non raggiungeva la velocità del suono, ma non era nemmeno una carezza quando impattava sul corpo di un altro dinosauro.
Per capire ciò, i ricercatori hanno simulato i movimenti della coda di queste creature utilizzando un modello basato su 5 esemplari, con la coda del modello che raggiungeva i 12 metri di lunghezza, pesante quasi 1500 kg e composta da 82 strutture cilindriche che simulavano le vertebre. Il tutto era attaccato all'osso iliaco. Nel momento in cui la coda formava un arco, veniva generato un movimento simile a quello di una frusta, raggiungendo una velocità massima di 33 m/s, nettamente inferiore alla velocità del suono, ma comunque sufficiente per essere utilizzata come arma difensiva o per combattere con altri conspecifici.
Se scendiamo nel dettaglio dal punto di vista anatomico e fisico, capiremo che in effetti la coda non poteva viaggiare a velocità così elevate per diversi motivi:
Le strutture molli che collegavano le vertebre distali della coda non sarebbero state in grado di resistere alle forze di trazione a una velocità come quella del suono;
Le code dei diplodocidi erano più rigide di quanto ipotizzato precedentemente, questo perché i tendini e la muscolatura evitavano la disarticolazione delle vertebre una volta che la coda era stata messa in movimento;
La velocità massima raggiungibile era ridotta dalla resistenza dell'aria e dall'articolazione della coda con il sacro;
I tessuti non avrebbero retto a tali sollecitazioni, in quanto muscoli e tendini, o comunque la massa della coda in generale, avrebbero comportato il cedimento della coda o una maggiore resistenza all'aria. Ciò vale anche se fosse stata presente una struttura aggiuntiva.
Fonte: Conti, S., Tschopp, E., Mateus, O. et al. Multibody analysis and soft tissue strength refute supersonic dinosaur tail. Sci Rep 12, 19245 (2022).
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