Evolution never sTOPS!

person holding band aid on left hand

Una maggiore sensibilità al dolore è dovuta ai geni neanderthaliani

Se sentiamo molto dolore, non è "colpa" dei nostri geni. E' colpa di un processo chiamato introgressione e di sporadici accoppiamento Sapiens-Neanderthal.

SAPIENS: EREDITÀ "ESTERNE"OMININI: INCROCI E ADATTAMENTI

8/30/20252 min leggere

Ci verrebbe da dire "cosa non ci ha trasmesso il Neanderthal"? Ma, almeno in questo caso, non si tratta di nessun gene che facilita la comparsa e la manifestazione di certe malattie ma di una situazione un po' più "leggera", come una maggiore sensibilità al dolore.
Sono stati analizzati campioni genetici di circa 7.000 persone, e da qui è emerso che in alcuni di essi erano presenti 3 varianti di un gene chiamato SCN9A, ereditato attraverso un fenomeno chiamato introgressione. Questo gene influenza le cellule nervose del corpo che rilevano il dolore e possono aumentare la sensibilità al dolore delle persone che ne sono portatrici, questo perché il gene SCN9A codifica per una proteina che trasporta il sodio nelle cellule e aiuta i nervi che rilevano il dolore a inviare segnali.

Le persone che possiedono almeno una di queste 3 varianti risultano essere più sensibili al dolore causato, però, da oggetti appuntiti, e non da quello causato per esempio dall'aumento di pressione o di calore. Ciò che emerge, ed è molto interessante, è che queste varianti risultano essere molto diffuse all'interno delle popolazioni latinoamericane (Colombia, Cile, Brasile, Perù e Messico). Circa il 30% dei partecipanti è caratterizzato dalla presenza della variante del gene SCN9A denominata D1908G, mentre circa il 13% possedeva le altre due varianti che vengono ereditate a coppia, denominate V991L e M932L.

Bene, ora proviamo ad analizzare brevemente i risultati della ricerca:

  • Il 46% dei partecipanti discende da nativi americani, il 49,6% circa è di discendenza europea e il 4,4% circa è di discendenza africana. Queste proporzioni variavano significativamente da individuo a individuo;

  • I partecipanti provenienti dal Perù possiedono una percentuale più alta di discendenza nativa americana, ed hanno maggiori probabilità di possedere nel loro genoma queste varianti genetiche neanderthaliane. I partecipanti provenienti dal Brasile, invece, hanno una percentuale più bassa di discendenza nativa americana ed hanno meno probabilità di possedere le varianti;

  • L'alta frequenza delle varianti neanderthaliane nelle persone con origini native americane è dovuta al fatto che queste popolazioni discendano da quelle di antichi Homo sapiens che si sono accoppiati con individui neanderthaliani, ed hanno raggiunto in seguito l'America attraverso la Beringia;

  • Il test sulla soglia del dolore mostra che su oltre 1.600 partecipanti provenienti dalla Colombia (il 56% dei quali erano donne), avevano in media il 31% di origini native americane, il 59% di origini europee e il 9,7% di origini africane. L'esperimento si può riassumere così: è stato spalmato olio urticante sulla pelle dei partecipanti, e successivamente è stata "massaggiata" da alcuni filamenti in plastica, ed ognuno dei partecipanti ha detto "stop" non appena incominciava a sentire dolore. I filamenti più larghi esercitavano una forza maggiore sulla pelle già irritata, e chi possedeva le varianti neanderthaliane sentiva un po' di dolore o disagio con filamenti relativamente piccoli rispetto a chi non possedeva le varianti.

Ciò che ne consegue è che le varianti genetiche non hanno influenzato molto la sensibilità al dolore, ma hanno influenzato solo la loro risposta alla pressione della puntura esercitata da corpi piccoli e contundenti, come gli spilli. Tutto ciò è comunque correlato a qualche sorta di beneficio in termini di sopravvivenza, ma non è necessariamente correlato alla sensibilità al dolore, una sorta di effetto secondario dovuto a qualche altro cambiamento evolutivo. Pertanto, bisognerebbe capire se pressioni evolutive agirono su SCN9A, e se le sue varianti svolsero un ruolo significativo in individui neanderthaliani, ma ciò che è chiaro è che il dolore acuto è adattivo nel modulare il comportamento e prevenire ulteriori lesioni.

Fonte: Faux, P., Ding, L., Ramirez-Aristeguieta, L.M. et al. Neanderthal introgression in SCN9A impacts mechanical pain sensitivity. Commun Biol 6, 958 (2023).