Evolution never sTOPS!
Un'antica foresta pluviale australiana
Nel sito conosciuto come McGraths Flat, nel sud-est dell’Australia, sono stati trovati fossili antichi almeno 11 milioni di anni fa.
ARTROPODI DEL MIOCENEPALEOECOLOGIA E PALEOBIOLOGIA DELLA CONSERVAZIONE
9/23/20252 min leggere
Nel sito conosciuto come McGraths Flat, nel sud-est dell’Australia, sono stati trovati fossili antichi almeno 11 milioni di anni fa. La scoperta è stata fatta casualmente da Nigel McGrath, imbattendosi in quella che è a tutti gli effetti un’antica foresta pluviale. Il sito è datato al Miocene (23 milioni - 5 milioni di anni fa circa) ed è molto interessante perché si concentra in un periodo caratterizzato da grandi cambiamenti climatici, comportando così il passaggio dalla foresta pluviale a paesaggi più aridi.
Questo scorcio di foresta pluviale è caratterizzato da piante fossili che presentano dettagli che in genere non si preservano, ma anche da pesci dai quali sono stati rinvenuti persino gli ultimi pasti prima della morte. Sono interessanti anche i reperti di Tentredinidi, insetti che presentano ancora il polline sulla testa; ci sono anche tracce di larve di libellule, aracnidi che presentano ancora la peluria sulle zampe, oppure piume d’uccello che conservano ancora tracce di melanina. Insomma, è un Lagerstätte a tutti gli effetti, forse il più importante d’Australia. Ma oltre agli aspetti morfologici, ci sono elementi interessanti anche per quanto riguarda le interazioni ecologiche. Abbiamo tracce di impollinazione (lo abbiamo visto prima), parassitismo (alcune larve di bivalvi sono presenti su un pesce) e predazione.
Tutti questi dettagli si sono preservati grazie alla presenza della goethite, un minerale di ferro che, durante il processo di fossilizzazione, ha permesso ai dettagli di conservarsi, probabilmente anche grazie a un seppellimento relativamente rapido. Infatti, esistono diverse ipotesi sulla formazione del sito. I dati geologici indicano che McGraths Flat fosse un tempo una lanca di un fiume, ovvero un meandro abbandonato. Probabilmente, questo fiume conteneva bassi livelli di ossigeno e ciò, di per sé, è un fattore favorevole alla fossilizzazione, perché in genere ci sono pochi predatori o comunque pochi organismi decompositori in grado di smembrare o "consumare" i resti degli organismi. Di conseguenza, il ferro disciolto nelle acque sotterranee si depositava man mano nel lago, favorendo l’eccezionale preservazione dei resti. I ricercatori non escludono che il processo possa essere stato influenzato dai monsoni stagionali.
Ma ci sono anche dati interessanti sul clima. Il Miocene era caratterizzato da alti livelli di CO₂, simili a quelli purtroppo previsti per il futuro; per questo è importante studiare questi siti, in quanto possiamo avere una panoramica "anticipata" su come si evolveranno gli ecosistemi pluviali. Infatti, i fossili indicano che l’Australia un tempo era molto più umida e ricchissima di biodiversità, mentre ora gli organismi tipici di questo ambiente vivono solo in alcune foreste umide situate a est e a nord del continente australiano.
Fonte testo e immagine: Matthew R. McCurry et al. ,A Lagerstätte from Australia provides insight into the nature of Miocene mesic ecosystems. Sci. Adv.8,eabm1406(2022).


Esplora il mondo delle Scienze Naturali, della Paleontologia, della Genetica e di tante altre fantastiche branche scientifiche.
Articoli
©2025 – All rights reserved | Le immagini presenti su questo sito provengono dal sito stesso (Unsplash), da Pixabay e Pexels (licenza stock free), da Canva (con licenza in abbonamento) e dalle ricerche citate, sempre accompagnate da primo autore e anno.