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Un'erezione...del Cretacico

Alcune volte ci si può fossilizzare in modo "bizzarro", come in questo caso. Anche se le informazioni dal punto di vista paleobiologico sono utilissime per capire alcune cose sugli artropodi.

ARTROPODI DEL CRETACICO

9/16/20251 min leggere

Esistono una miriade di fossili che rappresentano animali che, prima del decesso, si stavano accoppiando, ma sembra che non sia mai stata rinvenuta un'erezione preservata nell'ambra. Bella, vero? Siamo nel Cretacico, e il protagonista è un'aracnide caratterizzato da lunghe zampe e da un lungo pene, conservato nell'ambra. Questo fossile è antico di circa 99 milioni di anni ed è rappresentativo della specie 𝙃𝙖𝙡𝙞𝙩𝙝𝙚𝙧𝙨𝙚𝙨 𝙜𝙧𝙞𝙢𝙖𝙡𝙙𝙞𝙞.

L'ambra, ancora "fresca", ha ricoperto l'aracnide durante l'erezione (forse). L'apparato riproduttore è notevole in quanto, in piena erezione, è lungo circa la metà del corpo dell'aracnide. La particolarità è che non è stato trovato il partner nell'ambra; ciò suggerisce che il partner possa essere sfuggito alla morte, ma è anche probabile che questa erezione possa essere una sorta di spasmo post-mortem. Questo perché il trasferimento dello sperma avveniva in modo simile a quanto osservato nelle nostre specie o nei mammiferi, con l'erezione indotta dalla pressione sanguigna. Pertanto, è probabile che la pressione esercitata dall'ambra abbia causato questa sorta di erezione "non voluta".

Sono particolari sia le dimensioni del pene sia quelle del corpo, poiché quest'ultimo, nei gruppi conosciuti, di solito non raggiunge i 7 mm. Tuttavia, questa è una caratteristica antichissima: questi "Rocco Siffredi preistorici" esistono da almeno 400 milioni di anni, ma prima di questo studio non era mai stato possibile distinguere le varie specie in base all'organo. 𝙃. 𝙜𝙧𝙞𝙢𝙖𝙡𝙙𝙞𝙞 , invece, mostra caratteristiche peculiari: la struttura è relativamente sottile e appiattita distalmente, il glande è spatolato e sembra attorcigliarsi su sé stesso. Tutto questo è sufficiente, per esempio, a distinguere questa specie dagli Opilionidi conosciuti. Si tratta, quindi, della prima registrazione a livello fossile di un organo copulatore maschile conservato nell'ambra, con una morfologia unica all'interno dei Dyspnoi.

Fonte testo e immagine: Dunlop, J.A., Selden, P.A. & Giribet, G. Penis morphology in a Burmese amber harvestman. Sci Nat 103, 11 (2016).